Gaza, Netanyahu: «Nessuna tregua senza libertà degli ostaggi»

 

 

Roma, 9 Novembre 2023 – Nonostante l’impegno dei Paesi del G7, Usa, Egitto e Qatar nel tentativo di giungere a un accordo per porre fine al conflitto tra Israele e Palestina, mediando una tregua umanitaria, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che «non ci sarà alcuna tregua senza la libertà degli ostaggi», smentendo di fatto le presunte voci in merito a un accordo raggiunto.

«Voglio mettere da parte tutte le voci inutili che sentiamo da tutte le direzioni e ripetere una cosa chiara: non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi», ha spiegato, come riporta anche il Times of Israel, senza specificare se un certo numero di ostaggi rilasciati sarebbe un risultato accettabile per una tregua almeno momentanea.

Von der Leyen: «Gaza non può essere rifugio per terroristi»

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sottolineato nel suo intervento all’Eurocamera in merito al piano politico da perseguire una volta terminato il conflitto, che Gaza non può e non deve essere un rifugio per i terroristi e non deve essere governata dalle organizzazioni terroristiche. «Deve esserci un’unica autorità palestinese», afferma. Soprattutto «Non ci deve essere la presenza a lungo termine di Israele per la sicurezza di Gaza. Come non deve esserci uno sfollamento forzato».

Kirby: «Gaza libera da Hamas e da Israele»

Il portavoce del consiglio nazionale di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, parlando del conflitto in Medio Oriente ha dichiarato, in conferenza stampa, che al momento gli Usa, una volta terminato il conflitto a Gaza, non vogliono vedere «né una rioccupazione da parte di Israele e neanche Hamas al comando». Parlando invece degli ostaggi nelle mani di Hamas, Kirby afferma che al momento «Non abbiamo prove che gli ostaggi in mano ad Hamas, compresi i cittadini Usa, siano ancora in vita» e «potrebbe essere necessaria più di una pausa umanitaria per farli uscire tutti».

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