Gaza, l’esercito israeliano ricerca gli ostaggi di Hamas

Milano, 20 Ottobre 2023 – Riprende dopo circa 24 ore di tregua il conflitto tra Israele e Palestina. L’esercito israeliano è entrato nel vasto territorio della striscia di Gaza con lo scopo di trovare e trarre in salvo gli ostaggi rapiti da Hamas a seguito del suo violento attacco. “Abbiamo colpito oltre 100 obiettivi di Hamas” affermano sottolineando di preparasi per una nuova fase della guerra.

Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano afferma che negli scontri hanno perso la vita diversi componenti di Hamas che hanno preso parte alle stragi nel kibbutz di frontiera. «Sono circa 306 i soldati caduti mentre 203 sono gli ostaggi e 100 i dispersi» ha aggiunto.

Biden: «Soluzione creare due Stati»

Dalla Casa Bianca il presidente Usa Joe Biden dopo aver lanciato delle accuse a Hamas e Putin, i quali vogliono entrambe la disfatta delle democrazie, afferma che non si deve mollare in alcun modo la via della pace e ritiene che l’unica soluzione possibile sia la creazione di due Stati. Al largo del Mar Rosso intanto una nave cacciatorpediniere americana ha intercettato alcuni droni e dei missili provenienti dallo Yemen e, come dichiarato dal generale Pan Ryder, «probabilmente diretti verso Israele». Contrariamente a quanto ottenuto nell’incontro tra Biden e Netanyahu, il valico di Rafah, in Egitto resta ancora chiuso impedendo il passaggio degli aiuti umanitari.

Onu: “Escalation sarà catastrofe”

Altissimi i timori dell’Onu in merito a una possibile escalation del conflitto israleo palestinese. Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati sostiene “con certezza” che «qualsiasi ulteriore escalation, o la semplice attività militare, avrà gli esiti catastrofici per tutta la popolazione della striscia di Gaza. Da Medici senza frontiere invece, in una intervista rilasciata alla CNN, Guillemette Thomas responsabile per la Palestina, avverte che al Dar Al-Shifa, il più grande e importante ospedale di Gaza City, «rimangono solo 24 ore di carburante dopodiché molti pazienti moriranno, soprattutto quelli in terapia intensiva e neonatologia».

 

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