G20 economico, non tutti gli Stati pro tassazione delle multinazionali

 

 

Bruxelles, 11 Luglio 2021 – All’indomani del G20 economico i leader della finanza internazionale iniziano a tirare le somme sulle avvenute decisioni.

Contrari all’accordo sulle multinazionali

Perù, Kenya, Nigeria, Sri Lanka, Estonia, Ungheria e Irlanda, sono i Paesi che restano contrari all’accordo raggiunto sulla tassazione delle multinazionali. I leader dovranno cercare di convincere questi a cambiare opinione sulla storica intesa raggiunta a Venezia.

Il commissario europeo Paolo Gentiloni ha rassicurato sul fatto che ci sia margine per tentare di portare questi Stati dalla parte della tassazione unificata. «Dai contatti che ho avuto con alcuni di questi Paesi devo dire che questa possibilità c’è, nel dialogo e rispetto reciproco». Questa la dichiarazione a margine del G20. Poi, ha chiarito che il messaggio di Bruxelles sarebbe stato un: “La porta è aperta“. Inoltre già nelle prossime settimane l’Ue lavorerà per un’adesione.

Janet Yellen presenzierà all’Eurogruppo

Domani 12 luglio 2021 si riunirà l’Eurogruppo. A presiedere il vertice è proprio l’irlandese Pascal Donohoe che dovrà senz’altro trovare un equilibrio tra il proprio ruolo istituzionale e la posizione di Dublino. Volerà a Bruxelles anche Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti. Sono proprio gli Usa ad aver spinto più di tutti l’accordo per un’aliquota unica sulle grandi aziende.

Ottenuto il via libera internazionale, la riforma dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2023, con l’attesa approvazione – sempre formale – da parte dei leader del G20 economico a ottobre a Roma.

Pnrr sempre in primo piano

L’Europa non guarda intanto solo al fisco, ma anche alla imminente approvazione dei Piani nazionali di recupero post Covid-19 da parte di Bruxelles. Per l’Italia il via libera è atteso martedì 13 luglio in occasione dell’Ecofin. Su questo Gentiloni afferma: «Sono fiducioso che il Piano italiano sarà tra i 12 che verranno approvati martedì». L’Ue darà infatti il via libera ai  Pnrr di 12 Paesi. Un esito positivo per l’Italia è già arrivato anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen. La quale ha affermato: «Il Governo italiano ha messo insieme un solido Recovery Plan, con investimenti e riforme e l’Europa lo sta finanziando con quasi 200 miliardi di euro». I primi fondi raccolti dall’Unione europea «hanno raggiunto l’Italia all’inizio di questo mese. Nell’Unione che abbiamo costruito ci sosteniamo a vicenda nei momenti di necessità».

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