Frodi Superbonus a 4,4 miliardi, allarme criminalità

 

 

Roma, 10 Febbraio 2022 – «Un quadro preoccupante» dove la criminalità organizzata non ha avuto difficoltà ad insinuarsi con le frodi. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, descrive così la situazione creatasi negli ultimi mesi intorno al boom dei bonus edilizi, a partire dal Superbonus.

Praticamente tutte le forze politiche premono per modificare l’ultima stretta antifrodi varata dal Governo con le limitazioni alle cessioni del credito. Ma Ruffini in Parlamento porta un dato monstre: 4,4 miliardi di crediti inesistenti individuati da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.

Quadro preoccupante, crediti d’imposta inesistenti

Al 31 dicembre scorso, spiega, «le prime cessioni e gli sconti in fattura comunicati all’Agenzia attraverso l’apposita piattaforma sono stati quasi 4,8 milioni. Per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro». Su questi numeri si innesca il meccanismo fraudolento.

«Gravi irregolarità connesse alla creazione, anche da parte di organizzazioni criminali ramificate su tutto il territorio nazionale, di crediti d’imposta inesistenti per importi di vari miliardi di euro. Che, dopo articolate concatenazioni di cessioni a società e persone fisiche interposte, sono in parte monetizzati presso istituti di credito o altri intermediari finanziari». E in alcuni casi, «i proventi delle frodi sono veicolati all’estero».

Ruffini illustra la situazione nel dettaglio: la circolazione dei crediti d’imposta, «qualora attuata tramite una catena di cessioni particolarmente articolata e simulata con perizia, rende complesso per l’intermediario finanziario valutare, nell’esercizio dell’ordinaria diligenza professionale, la liceità dell’operazione. Con il rischio di prendere parte involontariamente a condotte fraudolente, contigue anche al riciclaggio di denaro».

Sequestri e indagini in corso

In particolare, ha spiegato Ruffini, «a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, 2,3 miliardi sono ora oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria. 160 milioni di euro sono stati sospesi e scartati dall’Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti”, per effetto delle disposizioni introdotte con il decreto anti-frode. Che consente all’Agenzia di effettuare tale controllo preventivo in presenza di profili di rischio». E «i restanti importi sono oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo inoltrate alle competenti Autorità giudiziarie, che porteranno, verosimilmente, a ulteriori sequestri».

L’Agenzia delle Entrate, «negli anni 2020 e 2021, ha erogato complessivamente, tramite bonifico o credito d’imposta, contributi a fondo perduto per un ammontare di 24,9 miliardi di euro. Corrispondenti a più di 7,8 milioni di bonifici o riconoscimenti di crediti d’imposta». Come ha ricordato il direttore dell’Agenzia Ruffini, alla fine dell’audizione in Senato.

Alle forze produttive interessa che “giri” l’economia

Il pressing per la modifica della norma inserita nel decreto Sostegniter però rimane. Davanti alla stessa Commissione Bilancio del Senato che sta esaminando il provvedimento, i proprietari immobiliari di Confedilizia e gli artigiani riuniti in Cna, Confartigianato e Confapi hanno continuato a chiedere il ritorno alla possibilità di cessione multipla del credito. Per esorcizzare il blocco venutosi a creare immediatamente dopo l’approvazione della stretta.

La palla passa ora al Governo. Tra ipotesi “bollino” o operazioni permesse solo tra soggetti vigilati. Ma dovrà trovare velocemente un giusto equilibrio tra lotta alle frodi e necessità delle forze in campo nell’economia.

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