Elezioni in Francia, tra Macron e LePen sarà scontro all’ultimo voto

 

 

Parigi, 10 Aprile 2022 – Bisognerà attendere le 20 di questa sera per avere qualche exit poll sulle elezioni in Francia. Invece i risultati definitivi si avranno domani mattina.

I candidati sono dodici e secondo gli ultimi sondaggi tra il presidente uscente Emmanuel Macron e l’ultraconservatrice Marine Le Pen, sarà una sfida all’ultimo voto.

Alle 12 si registra un affluenza del  25,5%, in calo del 3% su rispetto al 2017 e anche al 2012 (28,3%). Ma è comunque di quattro punti in più rispetto al 21 aprile 2002 (21,39%), anno record per l’astensione al primo turno delle elezioni in Francia.

Vincerà la parte pro o contro Ue?

Willem Verhagen, senior economist multi-asset, NN Investment Partners commenta: «Le elezioni presidenziali francesi del 2017 furono vissute come un momento decisivo per i mercati visto che Marine Le Pen, che si sapeva essere una candidata “forte” in grado di andare al secondo turno, condusse una campagna basata sull’uscita della Francia dall’Ue. Quest’anno il ballottaggio sarà probabilmente di nuovo un testa a testa tra il presidente uscente Macron e Marine Le Pen, con il primo che appare favorito. Anche se Le Pen non sta più conducendo una campagna di “Frexit”, il risultato delle elezioni sarà ancora di grande importanza per il futuro dell’Europa. Le Pen, infatti, mira a limitare l’influenza dell’Ue sulla politica francese. Al contrario, Macron ha l’intenzione di portare avanti un’ulteriore integrazione europea“.

«Per capire l’importanza di queste diverse prospettive, dobbiamo tenere presente che l’Europa si trova attualmente a un crocevia. In particolare, due grandi temi stanno diventando sempre più importanti. Il primo è che l’unione monetaria soffre ancora di una struttura istituzionale incompleta non in grado di sostenerla. Il secondo tema è la deglobalizzazione: l’Europa dovrà essere più autonoma e indipendente in vari settori come la geopolitica, la difesa, le industrie high-tech e la produzione di energia (verde)”, prosegue Verhagen.

“Se guardiamo al potenziale impatto sui mercati azionari, una vittoria di Macron sarà probabilmente un non-evento visto che sarebbe il risultato più scontato. Potrebbe portare a un sollievo a breve termine, ma non cambierà fondamentalmente lo scenario. Una vittoria di un candidato dell’estrema destra o dell’estrema sinistra rappresenterebbe al contrario un importante spinta contraria, non solo per la Francia ma per l’intero mercato azionario europeo, aggiunge l’economista.

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