Draghi-Macron-Scholz verso Kiev

 

 

Roma, 16 Giugno 2022 – È durato circa un paio d’ore il vertice tra il premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a bordo del treno ucraino che li sta portando a Kiev.

È una visita considerata di grande importanza, per dimostrare la vicinanza dei Paesi dell’Unione europea all’Ucraina dopo quasi quattro mesi dall’inizio dell’invasione russa. Il viaggio a Kiev avrà quindi come obiettivo principale proprio questo: mostrare l’unità dei Paesi europei, dopo che nelle settimane scorse Zekensky aveva più volte fatto appello all’Unione europea perché inviasse più armi all’Ucraina e più in fretta.

Visita a Kiev

Il premier italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz saranno tutti e tre insieme a Kiev. Si tratta della loro prima visita ufficiale in Ucraina dall’inizio della guerra. Hanno preso un treno mercoledì sera dalla città polacca di Medyka, e sono attesi giovedì mattina nella capitale ucraina, dove incontreranno il presidente Volodymyr Zelensky e altri rappresentanti del Governo.

Mediazione e armi

Il messaggio di Roma, Berlino, e Parigi sarà univoco nel ribadire il supporto a Kiev, ma nelle tre capitali da tempo si sta ragionando anche su come portare le parti al tavolo negoziale.

Draghi, nella sua recente missione in Israele, ha spiegato che l’Italia continua a lavorare perché si giunga «quanto prima a un cessate il fuoco e a negoziati di pace». Ma ha chiarito che il negoziato dovrà avvenire nei «termini che l’Ucraina riterrà accettabili». Nessuna pace imposta insomma, anche perché secondo il premier non sarebbe “sostenibile”.

Macron alla vigilia della missione con le sue parole fa capire che è più flessibile rispetto all’intransigenza di Washington nei confronti del Cremlino: «Il presidente ucraino e i suoi funzionari dovranno negoziare con la Russia. Noi faremo di tutto per fermare le forze russe e aiutare gli ucraini e il loro esercito».

Con Zelensky i leader faranno il punto della situazione anche degli sforzi di mediazione portati avanti da partner come la Turchia. E probabilmente a Kiev si parlerà anche di armi, in vista del vertice della Nato di Madrid.

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