Confindustria, Grassi: «Stringere su Pnrr»

 

 

Roma, 14 Luglio 2023 – Il vice presidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle rappresentanze regionali e per le politiche di Coesione territoriale Vito Grassi ha lanciato un vero e proprio allarme in merito alla realizzazione del Pnrr. Questa rappresenta per il Paese «una priorità e il fattore tempo è fondamentale. Sono troppi i mesi passati a riflettere, occorre decidere e attuare. Con un’operazione verità, più volte richiamata dal presidente Bonomi, sugli investimenti. Siamo preoccupati che l’indeterminatezza si trasformi in paralisi».

Timori sui ritardi

Le paure evidenziate da Grassi riguardano le incertezze intorno al Pnrr e che queste, possano influenzare e minare la politica di coesione arrivando a danneggiare le programmazioni finanziarie. Il rischio è che da questi problemi nasca «un rallentamento sull’avvio dei bandi della programmazione 2021-2027, come sta accadendo in alcuni territori, che poi sono quelli con il maggiore divario».

«Da tempo» afferma, «constatiamo un allentamento della tensione politica. Riteniamo ingiustificata qualunque rimodulazione temporale».

Sistema produttivo protagonista

Confindustria afferma che sia fondamentale puntare sugli investimenti sul sistema produttivo. É questo il motore trainante per il Belpaese verso l’attuazione della transizione green e digitale, mantenendo centrale la competenza umana.

L’Italia non può sprecare l’occasione e rinunciare a questi finanziamenti. «Gli unici a disposizione della crescita saranno proprio quelli previsti dal Pnrr, dal RepowerEu e dai fondi di coesione. Per questo occorre, ancora con maggiore determinazione, utilizzarle tutte e nel modo più efficace» spiega Grassi in riferimento al Documento di economia e finanza.

“Occasione storica”

Parlando delle origini del Pnrr, si è discusso anche del Next Generation Ue, a cui è collegato e che rappresenta un’occasione storica dato che permette di donare ai giovani «un Paese migliore rispetto a oggi». Per questo bisogna stringere sulle modifiche che sono al centro del dibattito tra il Governo e Bruxelles. «Dal successo del Pnrr dipende anche la possibilità che il Next Generation EU non sia una scelta isolata per l’Europa. L’Italia è chiamata a rispondere della fiducia che le è stata accordata con il massimo delle somme disponibili» conclude Grassi.

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