Attualità

Colpito incrociatore missilistico “Moskva” sul Mar Nero

Roma, 14 Aprile 2022 – La nave militare russa “Moskva” sarebbe stata centrata da due missili esplosi dall’esercito ucraino. Mosca non conferma e parla di incidente determinato da cause fortuite. Proseguono gli attacchi russi su diverse località in Ucraina dall’alto valore strategico.
L’incrociatore missilistico “Moskva” risulterebbe seriamente danneggiato al largo del mare di Odessa. L’equipaggio, costituito di circa cinquecento uomini, sarebbe evacuato e tratto in salvo. Non si ha contezza tuttavia delle dinamiche attraverso cui sarebbe avvenuto il fatto. Gli ucraini hanno rivendicato la paternità di una operazione militare, mediante cui sarebbe persino provocato l’affondamento della nave. L’esercito di Kiev avrebbe utilizzato due missili Neptune, capaci di avere un raggio d’azione di circa trecento chilometri, con cui avrebbero colpito la nave in prossimità dell’Isola dei serpenti.

Di contro, i russi hanno fatto intendere che sull’incrociatore i danni sarebbero causati da eventi accidentali. Il ministro della Difesa di Mosca ha affermato che, «a seguito di un incendio le munizioni sono esplose sull’incrociatore missilistico “Moskva”. La nave è stata gravemente danneggiata». Infatti si ricorda che l’incrociatore è dotato di sedici missili Vulkan, ritenuti estremamente efficaci nell’ambito delle contese navali. E in grado di vantare una gittata di più di settecento chilometri.

L’indisponibilità dell’incrociatore, a prescindere dalle cause che l’hanno determinata, risulterebbe una grave perdita per la marina russa presente sul Mar Nero. Ora Kiev teme che ci possa essere una violenta rappresaglia, diretta in particolar modo nei confronti della città di Odessa. Che si affaccia sulle acque dove sarebbe avvenuto il fatto.

Proseguono gli attacchi

Kiev ha reso noto che le truppe russe sono impegnate a condurre degli attacchi metodici nei confronti di diverse zone dell’Ucraina. Si parla di offensive eseguite con bombe e missili su infrastrutture civili e militari negli oblast di Donetsk, di Zaporizhzhia e di Kharkiv. Ma le operazioni militari stanno proseguendo anche nei territori di Popasna, di Kurakhovo e Slavyansk.

Persiste anche l’assedio di Mariupol. La città portuale dall’alto valore strategico è ridotta allo stremo. Circa centomila civili non sono ancora nelle condizioni di poter fuggire e trovare conforto in luoghi più sicuri. L’esercito occupante ha preso il controllo di tutte le vie che conducono all’esterno dell’agglomerato cittadino. Le ultime sacche della resistenza ucraina, com’è noto, operano nei pressi del porto all’interno dell’acciaieria di Azovstal.

Il sindaco Vadym Boichenko, con un moto di orgoglio, stamani ha affermato che, «Mariupol era e continuerà a essere una città ucraina». Inoltre ha tacciato i russi di fare della propaganda nel momento in cui dichiarano di aver conseguito il pieno controllo del porto. Boichenko ha affermato che unità della marina assieme al battaglione Azov sono tuttora coinvolti a difendere la città.

Ginevra Larosa

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