Clima: 2020 da record. Uno tra gli anni più caldi

Le Organizzazioni metereologiche mettono in guardia l’umanità. Il decennio 2011-2020 sarà il più caldo in assoluto.

Onu

Esponendo il rapporto 2020 sullo stato del clima globale, Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica delle Nazioni Unite, ha dichiarato che il 2020 è destinato a diventare uno dei tre anni più caldi mai registrati. Potrebbe anche superare il record stabilito nel 2016

World Meteorological Organization

Dozzine di organizzazioni internazionali ed esperti hanno contribuito all’elaborazione di un resoconto che mostra come eventi ad alto impatto tra cui caldo estremo, incendi e inondazioni, nonché la stagione degli uragani atlantici da record, abbiano colpito milioni di persone. Si sono, così, aggravate le minacce per la salute dell’uomo, la sicurezza e la stabilità economica post pandemia Covid-19.

Il rapporto, redatto dall’Organizzazione mondiale della meteorologia (Omm) dichiara che: «Il calore degli oceani è a livelli record. Oltre l’80% dell’oceano globale ha subito un’ondata di caldo marino durante il 2020. Ci sono ripercussioni diffuse per gli ecosistemi marini che già soffrono di acque più acide a causa dell’assorbimento di anidride carbonica (CO2). «Nonostante il blocco del Covid-19» – osserva l’Omm – «le concentrazioni atmosferiche di gas a effetto serra hanno continuato a salire, impegnando il pianeta a un ulteriore riscaldamento per molte generazioni a venire a causa della lunga durata del CO2 nell’atmosfera».

Iucn

L’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) denuncia che i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia al patrimonio naturale dell’Unesco ponendo ad un elevato rischio 252 siti naturali. Come i ghiacciai e le zone umide, anche la Grande Barriera Corallina australiana è in condizioni critiche.

«Tra i danni provocati al patrimonio naturale dell’umanità la contrazione dei ghiacciai lo sbiancamento dei coralli, incendi e siccità sempre più frequenti e gravi», ha spiegato in una nota il direttore generale dell’Iucn Bruno Oberle.

Guterres

«L’umanità sta facendo la guerra alla natura. La situazione del pianeta è compromessa», ha commentato in un intervento alla Columbia University. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha ricordato che «la ripresa dopo la pandemia del Covid-19 potrebbe essere l’occasione per l’umanità di ripartire da capo per salvare il pianeta. Il recupero e la riparazione devono essere due facce della stessa medaglia. Un nuovo mondo sta prendendo forma. La biodiversità si sta disfacendo: un milione di specie è a rischio di estinzione. Gli ecosistemi stanno scomparendo sotto i nostri occhi. I deserti si stanno diffondendo e le zone umide si stanno perdendo. Ogni anno perdiamo 10 milioni di ettari di foreste». E ancora: «Gli oceani sono sovrasfruttati e soffocano con i rifiuti di plastica. L’anidride carbonica che assorbono sta acidificando i mari. Le barriere coralline sono sbiancate e muoiono. L’inquinamento dell’aria e dell’acqua sta uccidendo nove milioni di persone all’anno».

Secondo il segretario delle Nazioni Unite, «fare la pace con la natura è la massima priorità del XXI secolo. Non c’è nessun vaccino per il pianeta. Ogni paese, città, istituzione finanziaria e società dovrebbe adottare piani di transizione per ottenere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050».

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