Brexit, Sefcovic: «mancano 100 giorni a fine periodo transizione, non escludiamo scenario no-deal»

Bruxelles, 6 Ottobre – Dal momento che mancano 100 giorni alla fine del periodo di transizione della Brexit, non si può escludere un “no-deal”. Lo ha dichiarato in aula plenaria del Parlamento europeo il vice presidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, intervenendo al posto della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ancora in autoisolamento per essere entrata in contatto con una persona risultata positiva al Covid martedì scorso. «Avremo bisogno di tutta la nostra energia in questa fase finale dei negoziati con il Regno Unito», ha affermato. «Mancano meno di 100 giorni alla fine del periodo di transizione. Ci sono due tracce alle quali dovremmo dedicare tutta la nostra attenzione ed energia. I negoziati in corso sulla nostra futura partnership che sono difficili; la piena e tempestiva attuazione dell’accordo di recesso, che ho l’onore di supervisionare», ha aggiunto. Sefcovic ha ricordato che l’Accordo garantisce «i diritti dei nostri cittadini, i nostri interessi finanziari, l’integrità del mercato unico e soprattutto, l’Accordo del Venerdì Santo». La legge sul mercato interno del Regno Unito «costituisce una violazione dell’accordo di recesso» ed «è un duro colpo» per l’affidabilità britannica. «Il rispetto degli accordi è innanzitutto una questione di legge, ma anche di fiducia e buona fede. Ed è per questo che la scorsa settimana la Commissione ha avviato una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora al governo britannico. Li abbiamo invitati a presentare le loro osservazioni entro l’inizio di novembre», ha ricordato. Secondo il vicepresidente «la piena e tempestiva attuazione dell’accordo di recesso semplicemente non è discutibile» e ha sottolineato che, per quanto riguarda i negoziati sul futuro partenariato tra le due sponde della Manica, sabato scorso il primo ministro britannico Boris Johnson e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, hanno fatto il punto sui negoziati. «Entrambi hanno concordato sul fatto che erano stati compiuti alcuni progressi, ma che molto resta da fare», ha continuato. «Sappiamo tutti dove sono le difficoltà. Conosciamo tutti il nostro mandato, le nostre linee rosse, i nostri obiettivi. I nostri negoziatori sono stati incaricati di lavorare il più possibile per cercare di finalizzare un accordo», ha proseguito. Il capo negoziatore dell’Ue, Michel Barnier, e il suo team «hanno, come sempre, la nostra piena fiducia. Ma il tempo stringe». L’obiettivo europeo resta raggiungere un accordo e, nel caso avvenisse, «entrambe le parti dovranno garantire la ratifica in tempo per un’entrata in vigore entro il primo gennaio 2021. E ciò richiederà tempo. Compreso il tempo per quest’Aula», ha evidenziato Sefcovic. Se non avvenisse, «saremo nel territorio del “no-deal”. Dato che mancano meno di 100 giorni a questa data, non possiamo escludere questo scenario. Questo è il motivo per cui continueremo a lavorare con voi e con gli Stati membri per assicurarci di essere pronti per ogni scenario», ha concluso aggiungendo che questo momento storico, con la scadenza della Brexit alle porte e la pandemia in corso, «è di incertezza» e quindi «deve essere il momento dell’unità e del coraggio».

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