Borsa, gli effetti della guerra in Ucraina iniziano a farsi sentire

 

 

Bruxelles, 21 Marzo 2022 – La guerra in Ucrainaavrà conseguenze per la crescita“. A dichiararlo è la presidente della Bce Christine Lagarde parlando a una conferenza dell’Institut Montaigne di Parigi.

Mercati

A seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia la Borsa di Mosca è stata ferma per tre settimane. Oggi la riapertura. Da stamane vengono trattati solamente i titoli di Stato federali russi mentre resterà ancora fermo il mercato azionario. Le obbligazioni della Russia, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, hanno ripreso le contrattazioni dopo che la banca centrale si è impegnata a comprare debito pubblico per aumentare la liquidità e aiutare a stabilizzare il sistema finanziario. Il rendimento del debito pubblico russo a 10 anni è in calo di 44 punti base all’11,84%.

Le Borse europee avviano debole la prima seduta della settimana, dopo i recuperi della settimana scorsa l’attenzione degli investitori si concentra sugli effetti della guerra in Ucraina da parte della Russia. Resta alta l’attenzione sull’andamento dei prezzi delle materie prime che incidono sull’andamento dell’inflazione. Sul fronte valutario l’euro sul dollaro è debole a 1,1050 a Londra. Avvio in terreno negativo per Parigi (-0,17%), Francoforte (-0,19%), Londra (+0,02%) e Madrid (+0,3%).

La Borsa di Milano apre in lieve calo. Il primo indice Ftse Mib cede lo 0,24% a 24.164 punti. I prezzi del petrolio aprono la settimana in rialzo, inanellando il terzo giorno di scambi all’insegna del segno più. Alle ripercussioni della guerra si aggiungono infatti anche una serie di attacchi agli impianti in Arabia saudita. Con rialzi di oltre il 3%, il Wti è così salito sopra i 118 dollari e il Brent europeo ha superato i 111 dollari al barile. Il prezzo del gas in Europa avvia le contrattazioni in calo. Ad Amsterdam le quotazioni scendono del 2,9% a 102 euro al Mwh. Intanto gli ordini per le consegne di gas naturale russo in Europa attraverso il collegamento Nord Stream sono in aumento, mentre i flussi attraverso l’Ucraina rimangono stabili. Lo riporta l’agenzia Bloomberg evidenziando come i flussi dal Nord Stream “dovrebbero avere una media di 61 GWh/h“.

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