Auto elettriche cinesi, l’allarme di Elon Musk

Milano, 26 Gennaio 2023 – Il patron di Tesla, il magnate Elon Musk ha lanciato un allarme in merito alle auto elettriche prodotte in Cina, i cui costruttori sono i più competitivi al Mondo. La notizia giunge all’indomani della chiusura in calo a Wall Street da parte di Tesla che perde 12%, dopo che lo stesso Musk ha dichiarato una crescita a rilento, secondo i dati avrebbe bruciato 80 miliardi di capitolazione.

 

Il taglio dei prezzi

Musk, per cercare di rendere la propria casa automobilistica più competitiva nel mercato, ha adottato come strategia il taglio netto dei prezzi con il risultato però, di una cospicua riduzione dei margini aziendali, cosa che ha fatto storcere il naso agli investitori, soprattutto dopo la chiusura del quarto trimestre con un utile netto raddoppiata a 7,9 miliardi di dollari grazie solamente a una tantum fiscale, mentre in termini di ricavi, questi sono al di sotto delle aspettative degli analisti. Nessun effetto entusiasmante sembra aver prodotto la conferma che dal 2025 il nuovo impianto del Texas sarà operativo. Nessun risultato neanche sull’idea di spingere sull’intelligenza artificiale made in Tesla almeno al 25%, in modo da essere il più possibile indipendenti nel settore AI.

Più barriere commerciali

Parlando poi delle auto elettriche made in Cina, pur affermando di poter consentire alla Cina di utilizzare la propria rete di caricatori, Elon Musk ha richiesto l’inserimento di barriere commerciali a livello globale, per impedire che queste, grazie anche ai costi molto accessibili, «distruggano la maggior parte delle altre case automobilistiche» in riferimento alla Byd, brand cinese di Shenzhen fondato nel 2003, che ha spodestato Tesla dal ruolo di regina del settore.

Le risposte della politica

In un clima di campagna elettorale come quello attuale americano, la politica non poteva restare silente e sfrutta la questione tanto che i due maggiori sfidanti, Donald Trump e Joe Biden, ne parlano nelle proprie campagne. Mentre Trump avanza l’ipotesi di dazi fino al 10% sulle importazioni e la revoca alla Cina di Paese favorito per gli scambi commerciali, Biden si impegna nell’impedire che la Cina possa controllare il mercato dell’elettrico.

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