Attacco in Congo, perdono la vita due eroici rappresentanti italiani

 

 

Roma, 22 Febbraio 2021 – L’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci vittime di un attacco in Congo.

Accuse da parte del Governo congolese

In un comunicato diramato dal vice premier e ministro dell’Interno Aristide Bulakali Mululunganya il Governo della Repubblica democratica del Congo accusa apertamente le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr) per l’uccisione di Luca Attanasio, di Vittorio Iacovacci e dell’autista del Programma alimentare mondiale (Pam) Mustapha Milambo.

Ricostruzione dei fatti

“Lunedì 22 febbraio verso le 9 del mattino, ora locale, un convoglio del Pam è stato oggetto di un attacco armato da parte di elementi delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda sulla strada di Rutshuru, distretto di Kibumba, nel territorio di Nyiragongo. Nel documento si legge che l’ambasciatore è rimasto “ferito all’addome da colpi d’arma da fuoco e soccorso dalle guardie dell’Istituto congolese per la conservazione della natura (Iccn). Successivamente trasportato a Goma all’ospedale della Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo (Monusco). Ma, qui, è deceduto qualche ora più tardi a causa delle ferite riportate”.

Il ministro dell’Interno sottolinea anche che “né i servizi di sicurezza, né le autorità provinciali hanno potuto assumere particolari misure a protezione del convoglio. Data l’assenza di informazioni sulla presenza dello stesso in un’area del Paese considerata instabile e teatro dell’attivismo di gruppi ribelli nazionali e stranieri“. Il governo congolese fa sapere anche di quattro persone rapite nel quadro dell’attacco, una delle quali ritrovata da elementi delle forze armate congolesi. “Le quali continuano a perlustrare l’area in cui è avvenuto l’attacco”. L’esecutivo di Kinshasa “è desolato per questo drammatico episodio. E presenta le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, alla Repubblica italiana e a tutta la comunità diplomatica accreditata nella Repubblica democratica del Congo. Nessuno sforzo verrà risparmiato per il ripristino della sicurezza nella Regione”.

Cordogli

Marco Intravaia, che il 12 novembre 2003 perse il padre Domenico, vicebrigadiere dei Carabinieri, a Nassiriya, in Iraq esprime il suo dispiacere. «Dolore e sgomento per l’attacco in Congo in cui hanno perso la vita il nostro ambasciatore, Luca Attanasio, e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Per me è un ferita che si riapre e una sofferenza che si rinnova. So quel che si prova. Il mio pensiero non può che andare a quel 12 novembre in cui perse la vita mio padre. Alle vittime rivolgo un commosso ringraziamento. Alle loro famiglie, al Corpo diplomatico dello Stato e all’Arma dei Carabinieri esprimo sentimenti di profondo cordoglio e sincera e affettuosa vicinanza che uniscono tutta la Nazione».

Il sindaco della città di Sonnino, Luciano De Angelis, luogo di nascita del carabiniere Iacovacci, afferma: «Quando l’ho saputo mi si è gelato il sangue, ci sono rimasto malissimo». Vittorio aveva appena 30 anni, non viveva più a Sonnino, dal 2016 era effettivo al 13esimo Reggimento carabinieri Friuli Venezia Giulia con sede a Gorizia. Si era specializzato nelle missioni all’estero e si trovava nel Paese africano dal settembre 2020.

«Il giorno dei funerali ci sarà sicuramente lutto cittadino», annuncia il sindaco. «Passata questa pandemia faremo qualcosa per ricordarlo. Credo che morire in servizio in questa maniera sia un atto eroico. Ci riempie di orgoglio, e allo stesso tempo di tristezza».

 

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