Apple, accuse dal dipartimento di Giustizia Usa

Washington, 22 Marzo 2024 – Nuovi guai per Apple. La big tech di Cupertino è sotto inchiesta da parte del dipartimenti di Giustizia Usa per aver violato alcune regole antitrust in particolar modo per quanto riguarda l’ecosistema iOs e il mercato degli iPhone. Recentemente Apple ha avviato con Gemini delle trattative per integrare l’intelligenza artificiale sui propri dispositivi in particolare proprio gli iPhone.

 

Accuse non del tutto nuove per Apple che già in passato si è trovata al centro di alcune dispute legali riconducibili al “sistema chiuso” ma segnano un drastico crollo delle azioni a Wall Street, dove perde fino al 3%, mentre l’amministratore delegato Tim Cook si trova in Cina per supportare l’azienda in uno del mercati più importanti.

L’accusa

Il dipartimento di Giustizia insieme ai procuratori generali di 16 Stati americani hanno sollevato delle accuse rivolte ad Apple per aver posto dei blocchi agli sviluppatori e alle società di videogiochi di terze parti impedendo di fatto opzioni migliori per i dispositivi e provocando un’innalzamento dei prezzi per i consumatori. Questi blocchi impedirebbero infatti un discostamento dal sistema operativo Ios sia degli sviluppatori sia dell’utente finale che sarebbe quindi “costretto” all’utilizzo.

Stando a quanto dichiarato da Merrick Garland, ministro della Giustizia, Apple in 12 mesi è riuscita ad affermarsi come una delle società che vale di più al Mondo, successo raggiunto proprio grazie ai dispositivi mobili che gli garantiscono il monopolio sul mercato degli smartphone.

La risposta

Ci difenderemo con forza”, replica prontamente Apple che sostiene che la decisione presa dal dipartimento di Giustizia sia “un’azione sbagliata e pericolosa che potrebbe dar vita a un pericoloso precedente”, come si legge nella nota diffusa tramite mail dall’azienda statunitense. “Una decisione come questa rappresenta una minaccia a ciò che siamo e ai principi che ci contraddistinguono e, se dovesse avere esito positivo, permetterebbe al Governo di poter prendere decisioni e pertanto condizionare le tecnologie che le aziende mettono a disposizione degli utenti finali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *