Attualità

Vaccinazioni: impatto sul rischio di infezione, decesso e ricovero

 

 

Roma, 16 Maggio 2021 – Nelle persone vaccinate crolla il rischio di infezione di Sars-CoV-2, di ricovero e di decesso. Questi, i risultati principali ottenuti a livello nazionale sulle vaccinazioni dall’analisi congiunta dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata Covid-19. I quali sono contenuti in un report, a cura del Gruppo di lavoro Istituto superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute “Sorveglianza vaccini Covid-19”. In collaborazione con i referenti regionali della sorveglianza integrata Covid-19 e con i referenti regionali dell’anagrafe nazionale vaccini.

Efficacia della campagna vaccinale

Il report presenta i dati a partire dal 27 dicembre 2020 (giorno di avvio della campagna vaccinale in Italia) al 3 maggio 2021, relativi a 13,7 milioni di persone vaccinate. Dai dati emerge che il 95% delle persone vaccinate con vaccino Pfizer o Moderna ha completato il ciclo vaccinale, ricevendo due dosi nei tempi indicati dal calendario vaccinale. Mentre per il vaccino AstraZeneca nessuna delle persone incluse nello studio aveva ricevuto il ciclo completo.

L’analisi congiunta ha evidenziato che il rischio di infezione da Sars-CoV-2, ricovero e decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane. A partire dai 35 giorni dall’inizio del ciclo vaccinale si osserva una riduzione dell’80% delle infezioni, del 90% dei ricoveri e del 95% dei decessi. Questi effetti sono simili sia negli uomini che nelle donne e in persone di diverse fasce di età.

Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, commenta: «Questi dati confermano l’efficacia delle vaccinazioni e della campagna vaccinale. E la necessità di raggiungere presto alte coperture in tutta la popolazione per uscire dall’emergenza grazie a questo strumento fondamentale».

UK e Israele

Di recente sono stati pubblicati studi osservazionali che hanno valutato l’efficacia nella pratica dei vaccini anti Covid-19 in UK, in Israele. Infatti, gli studi mostrano che alla somministrazione del vaccino Pfizer si associa una riduzione sostanziale del rischio di infezione asintomatica e sintomatica a 7 giorni dal completamento dell’intero ciclo vaccinale. Le stime
riportate della prevenzione dell’infezione si attestano attorno a valori dell’85% per lo studio britannico e 92% (asintomatici) e 94% (sintomatici) per lo studio israeliano. Inoltre, indicano un’efficacia preventiva a partire dalla terza settimana successiva alla somministrazione della prima dose.

Ginevra Larosa

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