Roma, 15 Dicembre 2021 – Uno tsunami si è abbattuto sull’isola di Tonga. In un tweet l’ufficio australiano di meteorologia riferisce: “Un’onda alta 1,2 metri osservata a Nukualofa”.
Il vulcano sottomarino Hunga Tonga–Hunga Ha’apai ha nuovamente eruttato dopo un primo sfogo di lava avvenuto ieri. Infatti, l’allarme tsunami era stato revocato in quanto l’altezza massima registrata dalle onde era di 30 centimetri. Oggi l’impatto è molto più violento dato che l’eruzione è stata potente ed è durata circa otto minuti. Tanto da essere avvertita fino alle isole Fiji, dove oltre al lancio dell’allarme sono stati aperti dei centri di accoglienza per le persone che abitano sulla costa.
L’inizio dell’eruzione
L’attività del vulcano è iniziata intorno al 20 dicembre scorso in maniera piuttosto tranquilla. Poi a inizio gennaio una serie di esplosioni hanno interessato l’area e infine il parossismo di oggi 15 gennaio ha fatto tremare l’intero Pacifico. Lo scoppio ha fatto sussultare il fondale marino e formato delle onde di tsunami che si sono propagate ad anello in tutte le direzioni. L’isola più vicina, quella di Tonga, è stata colpita da onde alte fino a un metro e mezzo con dei danni, anche rilevanti nelle immediate vicinanze della costa. Al momento non sembra che vi siano feriti o vittime ma l’allerta si è estesa fino alla costa australiana.
Le onde di maremoto causate dalle esplosioni vulcaniche sono diverse da quelle derivanti dai terremoti. Hanno una scarsa lunghezza, ma possono essere molto elevate. Sono in sostanza degli enormi “cavalloni” che possono raggiungere altezze ragguardevoli. Nella terribile esplosione del Krakatoa del 1883, che uccise oltre 35mila persone, le onde di tsunami raggiunsero un’altezza di 30 metri. L’unico vantaggio in questo tipo di tsunami è che il muro d’acqua non riesce ad avanzare molto verso l’interno per cui i danni maggiori si hanno in prossimità della linea di costa.