Terrorismo, arrestato ed espulso tunisino di 28 anni

 

 

Torino, 18 Marzo 2021 – Il terrorismo costituisce una minaccia alla sicurezza, ai valori delle società democratiche e ai diritti e alle libertà dei cittadini europei. La lotta al terrorismo è una priorità assoluta per l’Ue, gli Stati membri e i partner internazionali. Nel 2019 in Europa sono stati 119 gli attentati falliti, sventati, e 1004 le persone arrestate per reati di terrorismo.

Espulsione di un tunisino

Un articolata indagine di polizia e carabinieri porta all’arresto del tunisino Nairi Nasir, 28 anni. Denunciato per apologia e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e rimpatriato in Tunisia. Irregolare sul territorio italiano, il tunisino avrebbe più volte confidato ad altri connazionali la volontà di compiere attentati in Italia in nome della Jihad, istigando anche alcuni stranieri a compiere atti di terrorismo.

Le indagini nei confronti del 28enne espulso erano iniziate lo scorso ottobre. Al termine di una funzione religiosa in una moschea di Torino, si era avvicinato all’Imam esaltando l’azione terroristica dell’attentatore parigino responsabile della decapitazione del professor Samuel Paty, rimproverando il predicatore per aver stigmatizzato l’azione criminale.

Positivo al Covid, l’uomo ha minacciato di tagliare la gola ai sanitari del centro d’accoglienza straordinario in cui è stato curato. Associato al Centro di Permanenza per il rimpatrio, per gli investigatori ha subito evidenziato una particolare inclinazione alla violenza.

Le parole contro gli agenti

«Dobbiamo seguire la strada di Allah» – ha più volte sostenuto minacciando gli appartenenti alle forze di polizia – «per fare Jihad o qui o in Siria. Io non ho niente da perdere, quello è il mio obiettivo e la mia strada (…) ci vediamo fuori e ti faccio esplodere perché io faccio kamikaze ishallah. Vi taglio la gola se mi mandi al mio Paese. Io dopo vado in Siria e voglio fare Jihad». Il tunisino accusato anche di avere istigato alla rivolta alcuni connazionali, e della partecipazione al danneggiamento di alcuni moduli abitativi, a seguito dei quali arrestato e condannato alla pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione.

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