Attualità

Situazione ancora complessa all’Azovstal di Mariupol

 

 

Roma, 18 Maggio 2022 – Secondo quanto dichiarato dal vice ministro della Difesa dell’Ucraina, Hanna Maliar, sarebbero ancora molte le persone rimaste all’interno dell’acciaieria Azovstal. Evacuati ieri circa trecento soldati ucraini, appartenenti al Reggimento paramilitare Azov, alla Guardia Nazionale e alla 36ª brigata della marina. Tra di essi ci sarebbero almeno cinquanta elementi in condizioni di salute molto gravi. I militari sono stati tutti trasferiti a Novoazovsk e Olenivka.

Diversa la situazione secondo la Russia

«I militanti ucraini presenti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, nell’Ucraina sud-orientale, si arrendono, non si tratta di un’evacuazione, come viene presentata dalle autorità di Kiev». A dichiararlo il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un briefing. «La definizione è inequivocabile, quei militari che si sono rifugiati nel territorio di Azovstal depongono le armi e si arrendono».

Ora però si teme per la loro sicurezza, sebbene le autorità russe abbiano affermato che riceveranno un trattamento conforme alle leggi internazionali. Kiev sta cercando di organizzare uno scambio di prigionieri. Non sembra tuttavia un percorso praticabile, perché l’intenzione dei russi sarebbe quella di processare i soldati.

Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk in Ucraina, citato dai media locali ha affermato che sarà un tribunale a decidere il destino dei combattenti ucraini che si sono arresi presso l’acciaieria Azovstal a Mariupol.

«Se l’avversario ha deposto le armi, il tribunale deciderà il suo futuro», ha affermato Pushilin, secondo quanto riferisce l’agenzia Tass. Per il leader separatista, qualsiasi ucraino ritenutoun criminale di guerra neonazistadovrebbe essere processato da un tribunale internazionale.

Continuano le offensive russe in diverse località ucraine

Alle prime luci dell’alba l’esercito occupante ha sferrato un’offensiva missilistica nei confronti della Regione di Odessa. Gli attacchi sarebbero partiti dal mare. La notizia proviene dal comando operativo ucraino del sud. I russi avrebbero preso di mira anche la città di Dnipro, situata nei territori orientali dell’Ucraina. Le autorità amministrative locali hanno riferito che la città ha ricevuto due attacchi missilistici, che avrebbero distrutto una infrastruttura di trasporto e provocato il ferimento di una donna.

Intanto l’agenzia dell’Onu per i diritti umani ha calcolato che il numero delle vittime civili dall’inizio del conflitto ammonterebbe a quasi quattromila persone. Della stessa misura sarebbero i feriti.

Ginevra Larosa

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