Calabria: Guido Longo è il nuovo commissario della sanità

Roma, 27 Novembre – Nella bozza della delibera del Consiglio dei ministri si legge: “Su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali si delibera di nominare il dott. Guido Longo quale commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria“.

Chi è

La scelta è caduta su Guido Nicolò Longo, 67 anni, catanese, una vita trascorsa nell’amministrazione dell’Interno, prima come funzionario, poi come questore e infine come prefetto. Incarichi in cui si è sempre distinto per professionalità e rigore contro qualsiasi forma di violazione della legge e del rispetto delle istituzioni.
Il suo ultimo incarico è stato quello di prefetto di Vibo Valentia, che ha mantenuto fino al 30 maggio del 2018, giorno in cui é andato in pensione. Ma in precedenza era stato questore di Reggio Calabria, Caserta e Palermo. I risultati più brillanti li ha raggiunti, come questore di Caserta, incarico durante il quale ha ingaggiato una dura lotta contro il clan deicasalesi“, con l’arresto del capo assoluto del gruppo, Francesco Schiavone, detto “Sandokan”.

Un lavoro duro

Lo attende una dura battaglia, ricondurre alla legalità e all’ordine la sanità calabrese, “terra di conquista e di ruberie da parte di svariati gruppi di potere che l’hanno usata come un vero e proprio bancomat”.

Le Aziende sanitarie di Reggio Calabria e Catanzaro sono state sciolte per infiltrazioni mafiose, mentre quelle di Vibo Valentia, Cosenza e Crotone sono commissariate per il deficit che hanno accumulato.

Le sue parole

Una situazione davvero complessa per il nuovo commissario. Ma Longo non si scoraggia, a dimostrazione della determinazione che l’ha sempre caratterizzato. Nella prima dichiarazione dopo la nomina ha affermato: «Ho accettato di fare il commissario per la Sanità come atto d’amore verso la Calabria, che è la regione in cui mi sono formato professionalmente come funzionario di polizia. Il mio è anche un dovere istituzionale verso il governo, che mi ha scelto e che ringrazio».

Il momento giusto

Il caso ha voluto che la sua nomina fosse decisa nel giorno in cui Calabria, per quanto riguarda l’incidenza del Covid, é passata dalla zona rossa a quella arancione. Un segnale che, secondo qualcuno, può rappresentare un buon auspicio per il suo lavoro futuro.

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