Recovery plan: presentata nuova bozza alla maggioranza

Roma, 8 Gennaio 2021 – Consegnata la nuova bozza del Recovery plan ai partiti di maggioranza. Previsto per questa sera un Consiglio dei ministri nel quale si discuterà delle modifiche apportate al piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Recovery Fund

È duplice lo strumento per il piano della ripresa europea: bilancio a lungo termine dell’Ue NextGenerationEU. Il blocco di stimoli finanziato dall’Unione europea vedrà nei prossimi anni uno stanziamento pari a oltre 1.800 miliardi di euro.

NextGenerationEU prevede, ad esempio, un pacchetto di stimoli e prestiti per 750 miliardi di euro, suddivisi:

  • 360 miliardi di euro di prestiti
  • 312,5 miliardi di euro di sovvenzioni
  • ReactEU – 47,5 miliardi di euro
  • Orizzonte Europa – 5 miliardi di euro
  • Fondo InvestEU – 5,6 miliardi di euro
  • Sviluppo rurale – 7,5 miliardi di euro
  • Fondo per una transizione giusta (JTF) – 10 miliardi di euro
  • RescEU – 1,9 miliardi di euro

Finanziato con debito comune attraverso l’emissione di titoli europei definiti Recovery bond.

Recovery plan

Per ottenere gli auti di NextGenerationEu ogni Nazione deve presentare un piano contenente i progetti di riforma strutturali che devono seguire le linee guida europee. In Italia questo piano è chiamato Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il Pnrr stabilisce gli obiettivi da raggiungere, delineandone sei. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività. Rivoluzione verde e transizione ecologica. Salute. Ma anche, Infrastrutture per la mobilità. Istruzione, formazione, ricerca e cultura. Equità sociale, di genere e territoriale.

Le finalità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono così definiti:

  • Raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), portandolo, quindi, in linea con la media Ue (1,6%);
  • Aumentare gli investimenti pubblici portandoli al 3% del PIL;
  • Portare la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) al di sopra della media Ue (2,1%, rispetto al nostro attuale 1,3%);
  • Conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali in modo da arrivare all’attuale media Ue (73,2% contro il 63,0% dell’Italia);
  • Elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale;
  • Ridurre i divari territoriali di reddito, occupazione, dotazione infrastrutturale e livello dei servizi pubblici;
  • Aumento dell’aspettativa di vita in buona salute;
  • Promuovere una ripresa del tasso di natalità e della crescita demografica;
  • Abbattere l’incidenza dell’abbandono scolastico, ma anche dell’inattività dei giovani;
  • Migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
  • Rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese a fronte di calamità naturali, cambiamenti climatici, crisi epidemiche e rischi geopolitici;
  • Promuovere filiere agroalimentari sostenibili, quindi, combattere gli sprechi alimentari;
  • Garantire la sostenibilità la resilienza della finanza pubblica.

Le riforme strutturali mirano soprattutto alla transizione ecologica e digitale del nostro Paese.

All’Italia erano destinati circa 209 miliardi ripartiti in 81,4 miliardi di sussidi e 127,4 miliardi di prestiti. Tuttavia con la nuova bozza il Pnrr prevede risorse per oltre 222 miliardi.

Recovery plan: la nuova bozza

La bozza del Recovery plan sarà analizzata nel prossimo Consiglio dei ministri, dopodiché verrà discussa in Parlamento, e infine presentata all’Unione europea. Infatti contiene riforme strutturali che seguono i sei obiettivi delineati dal Pnrr a cui si aggiunge il turismo.

 

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