Processo a Salvini: tanti gli interrogativi che potrebbero essere sciolti

Palermo, 9 Gennaio 2021 – Iniziata l’udienza preliminare del processo a Salvini, ex ministro dell’Interno. Si svolgerà nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. L’accusa è di sequestro di persona e omissione di atti di ufficio per la vicenda Open Arms.

Palermo semi blindata

Stamattina su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, postando una sua foto con in mano un’arancia scrive: «Buongiorno da Palermo, mi porto avanti con le ottime arance siciliane»

In aula presente anche il Procuratore capo Francesco Lo Voi, oltre all’aggiunto Marzia Sabella e il pm Geri Ferrara. Salvini difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno, ex ministra leghista.

Furgoni blindati della polizia e dei carabinieri, agenti ovunque, transenne per impedire l’accesso a chi non è accreditato. Blindata la zona attorno all’aula bunker per il processo a Salvini. Ammessi solo gli avvocati, le parti civili e i giornalisti accreditati.

Accusa

Il gip Lorenzo Jannello valuterà le richieste avanzate da 7 migranti, tra cui un minore, e undici tra associazioni e altre parti. Legambiente, Arci, Ciss, Associazione studi giuridici, Giuristi democratici, Cittadinanza attiva, Open Arms, Mediterranea, AccoglieRete, Oscar Camps, inoltre il capitano della nave.

Atto di accusa della Procura di Palermo all’ex vicepremier Matteo Salvini: “Imputato per avere, nella sua qualità di ministro dell’Interno pro-tempore, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 107 migranti di varie nazionalità giunti in prossimità delle coste di Lampedusa nella notte tra il 14 e il 15 agosto 2019″. Accusato, quindi, di sequestro aggravato di persona e omissioni di atti di ufficio per la vicenda Open Arms.

La ong Open Arms su Twitter: “151 persone, 21 giorni di attesa, 40 persone evacuate per fragilità fisiche e psichiche. Un rapporto dettagliato di Emergency su condizioni psicologiche a bordo. Qualcuno deve rispondere di tutto questo, ci auguriamo che sia fatta giustizia“.

Privazione di libertà

“In particolare – scrivono i magistrati – in violazione di convenzioni internazionali e di norme interne in materia di soccorso in mare e di tutela dei diritti umani. Ed abusando dei poteri allo stesso rimessi quale autorità nazionale di pubblica sicurezza, ometteva senza giustificato motivo, di esitare positivamente le richieste di Pos inoltrate al suo ufficio di gabinetto da IMRCC il 14, 15 e 16 agosto 2019. Provocando, così, l’illegittima privazione della libertà personale dei migranti, costringendoli a rimanere a bordo della nave”.

Nelle carte che il Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha esaminato c’è molto materiale probatorio a carico del leader leghista.

L’esito dell’ispezione sanitaria guidata dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio testimonierebbe l’omissione di quegli atti d’ufficio che il Viminale avrebbe dovuto adottare. Ma anche il decreto cautelare d’urgenza del presidente di sezione del Tar del Lazio Leonardo Pasanisi che, alla vigilia di ferragosto, accolse il ricorso della Ong spagnola annullando il provvedimento di divieto di ingresso in acque territoriali italiane firmato da Salvini e dai ministri Toninelli e Trenta in applicazione del decreto sicurezza-bis. C’è poi la mail con la quale il comando della Guardia costiera comunica al Viminale il suonullaosta allo sbarco“.

Difesa

Secondo la difesa di Salvini sono tanti gli interrogativi che potrebbero essere sciolti nel processo sul caso Open Arms. “Perché il comandante di Open Arms Marc Reig Creus, nel luglio 2019 accusato dalla procura di Repubblica di Ragusa di violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha preferito restare in mezzo al Mediterraneo per settimane anziché accettare l’aiuto di Malta (zona più vicina al punto dei salvataggi, il primo dei quali avvenuto al largo delle coste libiche) e soprattutto della sua Spagna?

Il comandante – nella ricostruzione proposta dalla difesa agli inquirenti palermitani – dopo aver rifiutato l’offerta di Malta di far scendere almeno parte degli immigrati a bordo, aveva detto no ai Pos offerti da Madrid e ha declinato di essere accompagnato verso le coste iberiche da una nave italiana che avrebbe garantito una navigazione più tranquilla.

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