Orban: «Ungheria deve ottenere ciò a cui ha diritto»

 

Bruxelles, 15 Dicembre 2023 – Viktor Orban, primo ministro ungherese ha bloccato 50 miliardi di euro (55 miliardi di dollari) di aiuti Ue per l’Ucraina, dopo l’ok dei leader europei all’apertura ai negoziati di adesione di Kiev all’Unione europea.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel al termine del primo giorno del vertice Ue tuttavia ha affermato: «Abbiamo strumenti per garantire la nostra affidabilità, gli ucraini possono contare sul nostro sostegno, in questo pacchetto, su cui c’è ampio accordo politico a 26, ci sono 50 miliardi per l’Ucraina».

Orban rivendica tutti i fondi europei destinati all’Ungheria e bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto, per dare via libera al pacchetto di aiuti per l’Ucraina. «Ho sempre detto che se qualcuno vuole modificare il bilancio, allora è una grande opportunità per l’Ungheria per chiarire che deve ottenere ciò a cui ha diritto. Non la metà, o un quarto» ha dichiarato il primo ministro in un’intervista a Kossuth Radio.

Su X il portavoce del premier, Kovacs, rende nota la posizione di Orban: “L’apertura dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea è una decisione sbagliata, che potrebbe avere effetti negativi, ma le conseguenze finanziarie e economiche di ciò non saranno pagate dagli ungheresi”.

Verso un vertice Ue straordinario

Secondo quanto si apprende da fonti europee per chiudere i negoziati sulla revisione del bilancio 2021-27 l’Unione europea va verso un vertice straordinario tra gennaio e febbraio del 2024. Sul bilancio, infatti, questo summit si chiuderà senza accordo: “C’è un’intesa tra i 26 sulla proposta, stiamo solo aspettando l’ok del Parlamento svedese. C’è un solo Paese contrario”, hanno spiegato le fonti secondo le quali anche l’Italia concorda sulla bozza di proposta ma è possibile che nel nuovo vertice previsto nel 2024 si parli nuovamente di fondi per la migrazione.

«L’accordo sulla revisione del bilancio Ue è stato sostenuto da 26 leader ma un altro non lo ha fatto, torneremo dunque sulla questione all’inizio del prossimo anno e tenteremo di trovare l’unanimità», aveva affermato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, al termine del primo giorno del vertice Ue. «Ma oggi lanciamo un messaggio potente sull’allargamento: è un giorno storico. E domani continueremo il lavoro sugli altri punti in agenda come il Medio Oriente, la migrazione e la lotta all’antisemitismo».

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