L’ultimo brigante, il documentario sulla vita di Antonio Gasperone

 

 

Roma, 28 Giugno 2022 – Il documentarioL’ultimo brigante” verrà presentato presso la chiesa San Michele Arcangelo di Sonnino venerdì 8 luglio alle ore 21. Scritto e diretto da Giancarlo Loffarelli, prodotto dall’Associazione culturale “Le colonne” con il contributo della Regione Lazio. A presentare la prima assoluta è l’Associazione “Brigante Antonio Gasbarrone“.

Cenni storici

Il fenomeno del brigantaggio preunitario o postnapoleonico ha costituito un importante momento della vita economica, sociale, politica e culturale di quel territorio, oggi interno alla Regione Lazio, collocato nell’area meridionale dello Stato della Chiesa, al confine con il Regno delle due Sicilie. Esso non ha riguardato soltanto figure di singoli briganti, alcuni dei quali divenuti all’epoca veri e propri miti che incuriosivano visitatori italiani e stranieri, intellettuali e scrittori, da Dumas a Stendhal. Ma anche intere popolazioni che, di volta in volta, subivano vessazioni ma proteggevano, anche, queste figure ritenendole, a torto o a ragione, dei benefattori. Il Governo dello Stato della Chiesa ha cercato a lungo di combattere il fenomeno, spesso è sceso a patti con esso. E, infine, lo ha debellato, prima che il regno del Papa venisse abbattuto dal giovanissimo Regno d’Italia.

Obiettivo

Il documentario “L’ultimo brigante” intende contribuire alla diffusione della conoscenza di questo fenomeno. In particolare seguendo la vita di uno dei suoi massimi protagonisti: Antonio Gasperone, nato e vissuto a Sonnino. Lo fa attraverso un’operazione che affianca al rigore storico documentale la capacità divulgativa presso il più ampio pubblico. Fondamentale è l’utilizzo di un linguaggio estremamente fruibile e leggero veicolato da un personaggio popolare quale Fabrizio Maturani, in arte Martufello. Il quale, nato e vissuto in queste terre, nell’arco di quasi 50 anni di carriera teatrale, cinematografica e televisiva ha saputo guadagnarsi il consenso e la fiducia di milioni di spettatori.

In questo modo, il lavoro intende evitare di essere un documentario “per addetti ai lavori”. Esso si prefigge invece di muoversi sul filo delicato di una sintesi fra divulgazione e cura storica. Infatti nel documentario sono presenti i contributi di Paolo Mieli, storico e giornalista, Francesco Petrucci, conservatore di Palazzo Chigi ad Ariccia, Gioacchino Giammaria, presidente dell’Istituto di Storia e di Arte del Lazio meridionale. Oltre a quello di Daniele Coletta, presidente dell’Associazione “Brigante Antonio Gasbarrone”, che contribuisce alla ricostruzione storica con diversi figuranti.

Il ricordo

Gasbarrone era celeberrimo in Italia e all’estero. Tanto da essere ricordato da Alexandre Dumas, che nel 1835 gli fece visita in carcere nel Forte Michelangelo di Civitavecchia, citandolo anche nel suo romanzoIl Conte di Montecristo“.

Stendhal, console francese nello Stato Pontificio, nel 1840 scriveva a un amico da Civitavecchia: “Su cento stranieri che giungono qui, cinquanta vogliono vedere il celebre brigante Gasperone. E quattro o cinque M. de Stendhal”.

La storia di Gasbarrone è narrata nel documentario all’interno del contesto storico, sociale e culturale in cui essa si svolse. Incrociando le grandi figure del tempo, da Papa Pio VII a Gaspare del Bufalo.

Ospiti alla presentazione

Saranno presenti in sala alla prima presentazione del documentario, oltre al regista Giancarlo Loffarelli, il direttore del Parco naturale regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi Lucio De Filippis, il sindaco di Sonnino Luciano De Angelis, il parroco don Flavio Calicchia, il prof. Gioacchino Giam.

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