Roma, 25 Novembre 2021 – Durante la riunione al ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) il ministro Daniele Franco e i responsabili economici dei partiti hanno raggiunto un accordo. Dunque, via libera alla ripartizione degli 8 miliardi stanziati in manovra per la riduzione di imposte a lavoratori e imprese. In particolare, le aliquote Irpef scendono da 5 a 4, con la cancellazione di quella al 41% e con il taglio di 3 punti di quella al 38% che passa al 35%.
Per quanto riguarda le imprese, poco più di un miliardo dovrebbe andare per la riduzione dell’Irap. Mentre per aziende individuali e autonomi ci dovrebbe essere l’esclusione dal pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive. Il bonus da 100 euro che era stato introdotto da Renzi e poi ampliato, sarà invece riassorbito dal nuovo sistema di detrazioni. Tutti gli interventi concordati sono strutturali e verranno poi definiti anche nell’ambito della delega fiscale.
La fascia di reddito fino a 15mila resta al 23%, quella 15-28mila va dal 27% al 25%, quella 28-50mila va dal 38% al 35%, mentre oltre i 50mila si passa direttamente al 43%. Sulla no tax area si valutano piccole modifiche. Anche le detrazioni verranno “profilate” e questo porterà a un vantaggio anche per i redditi sopra i 50mila euro.
Il viceministro al Mise, Gilberto Pichetto al termine delle trattative dichiara: «C’è l’accordo politico ad agire sulle aliquote Irpef. E altrettanto un ragionamento sull’Irap che vede una scelta verticale, partendo dalle 850mila persone fisiche, autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up. Questo è l’accordo politico, ora il ministro dell’Economia ne deve parlare con Draghi, noi con i nostri partiti e poi rivederci».
Pichetto ha spiegato che la riforma dell’Irpef e il taglio dell’Irap sono entrambe «un primo passo strutturale, non solo per il 2022». E che si resta «entro gli 8 miliardi» a disposizione sul tavolo.
L’obiettivo è raggiungere in tempi stretti un’intesa su come utilizzare gli otto miliardi che il ddl di Bilancio ha stanziato per alleggerire la pressione fiscale. La revisione dell’Irpef assorbirà 6,5-7 miliardi. L’accordo sarà poi introdotto con un emendamento del Governo alla manovra: il provvedimento è all’esame del Senato, in prima lettura.
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