Attualità

Giornata nazionale degli operatori sanitari e socio sanitari

 

 

Roma, 20 Febbraio 2021 – Sono più di un milione e mezzo gli operatori impegnati nella sanità e nel sociale ai quali è dedicata la Giornata nazionale degli operatori sanitari e socio sanitari. Istituita l’anno scorso con voto unanime dal Parlamento.

La legge

Il 20 febbraio è la Giornata nazionale degli operatori sanitari e socio sanitari, socioassistenziali e del volontariato. La legge 155/2020 che l’ha istituita lo scorso novembre recita: “voluta per onorarne il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio nel corso della pandemia di Coronavirus nell’anno 2020″.

In questa giornata tutte le professioni ricordano chi non c’è più per colpa del Covid-19. Ma anche chi per il virus si è ammalato e chi è in prima linea, attivo più che mai, per contrastare e fermare la pandemia.

Tutte le professioni però, vogliono essere vicine anche alle persone che per colpa di Sars-Cov2 hanno sofferto e soffrono.

L’appello del personale sanitario

L’impegno di chi lavora per la tutela della salute è quello di curare e assistere tutti, anche prevenendo, per quanto più possibile, l’avanzata del virus.

Per questo i professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato, chiedono con fermezza “che si dia impulso alle campagne vaccinali e che si calibri l’assistenza e la cura non solo sugli ospedali, essenziali per la vita delle persone, ma anche sul territorio. Perché non esistano situazioni di contagio nascosto e perché nessuno debba soffrire anche per le conseguenze personali e sui propri cari della pandemia“.

I dati migliorano con le vaccinazioni

Sono (per ora) 81 gli infermieri deceduti per Covid-19, ma in realtà il numero di professionisti deceduti nel 2020 è ben maggiore. Infatti, gli ordini provinciali hanno rilevato che sono quasi 500. Con un aumento di circa 100 rispetto alla media degli anni precedenti.

Gli infermieri sono la categoria professionale che conta il maggior numero in assoluto di infettati. Fortunatamente, come ha evidenziato l’Istituto superiore di Sanità (Iss), i contagi tra gli operatori sono in diminuzione anche fino al 50% dopo le vaccinazioni.

Secondo il dato Inail, comunque, a dicembre 2020 gli infermieri contagiati sono l’84,4% di tutti gli operatori sanitari che hanno contratto il virus: circa 71mila tra i dipendenti (ma il dato ufficiale è al 31 dicembre e quindi sottostimato: la percentuale indicata da Inail e applicata all’ultimo conteggio dell’Iss supera i 100mila contagi) a cui si aggiunge un’ulteriore percentuale di liberi professionisti non censita che porta il totale dei contagiati a quasi 80mila nel 2020 a cui si aggiungono poi quelli del 2021.

 

Ginevra Larosa

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