Figliuolo, «Passo la mano, ho fatto la mia parte»

 

 

Roma, 12 Marzo 2022 – «Io il 31 comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello. Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico». Così il commissario straordinario all’emergenza coronavirus e comandante del Covi, Francesco Paolo Figliuolo, nel corso della presentazione del libro scritto con Beppe Severgnini “Un italiano”, edito da Rizzoli, a “Libri Come”, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

«Perché ho scritto questo libro? Per lasciare traccia di quello che sono. Poi metà del libro parla di questa incredibile avventura che mi è capitata di fare, come commissario straordinario per l’emergenza Covid», ha aggiunto Figliuolo. «Così, se avrò dei nipotini, magari un giorno leggeranno cosa ha fatto il nonno».

Momento delicato anche per l’Italia

Il comandante operativo di vertice interforze vuole tornare al suo primo lavoro, soprattutto in questo momento in cui l’Italia ha bisogno di uomini come lui sul campo.

Da Figliuolo dipendono tutte le forze nelle missioni operative, sia in Italia che all’estero. In questo momento sono 37 quelle in atto, tre in Italia e 34 sparse in varie parti del Mondo. L’alto ufficiale, dal punto di vista militare, ha reso noto che «a livello della Nato sono state date tutte le predisposizioni per mettere in campo i piani graduati di risposta, cinque in totale. Comprendono tutta la est fino a sud est, quindi dai Paesi Baltici alla Turchia. Questo ci pone in una fase di deterrenza. Abbiamo incrementato tutto il nostro dispositivo e la prontezza delle nostre forze terrestri, aeree e navali».

«Per esempio abbiamo raddoppiato il dispositivo di vigilanza aerea in Romania. Messo in campo le misure di risposta alla crisi così come arrivano per il tramite del consiglio dell’alleanza atlantica e del comandante supremo della Nato. Sono stati attivati i comandi, al Covi c’è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l’evoluzione. Il nostro Paese ha monitorato la situazione e la Difesa e ha incrementato le misure di sorveglianza e vigilanza».

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