Edf colosso elettrico francese crolla in Borsa

 

 

Roma, 14 Gennaio 2022 – Dopo la richiesta del Governo francese di praticare sconti sul prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica Edf (Électricité de France) fa un tonfo in Borsa. La domanda ha la finalità di tutelare il potere d’acquisto dei cittadini. Il titolo lascia sul campo il 25% a 7,88 euro.

Limitare l’aumento in bolletta

Il Gruppo Edf ha ritirato la previsione sull’indebitamento per il 2022 non essendo più in grado di assicurare il raggiungimento dell’obiettivo. Ciò, dopo che il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha annunciato le misure di contenimento dei prezzi dell’energia nella serata di ieri. A 3 mesi dal voto per le presidenziali il Governo di Parigi intende mantenere la promessa di limitare al 4% l’aumento delle bollette per i francesi in un momento di forti aumenti dei costi energetici. 20 miliardi è la cifra stanziata per queste misure dal Governo francese e che limiterebbero il rialzo per tutto il 2022

L’Esecutivo, che ha adottato appositi assegni per l’energia, un’indennità per l’inflazione a favore dei meno abbienti e ha ridotto al minimo la principale imposta sull’energia, prevede di aumentare di 20 TWh il volume di energia elettrica ricavata dal nucleare venduto a prezzo ridotto da Edf ai propri concorrenti, per farlo salire “a titolo eccezionale” da 100 a 120 TWh. Si tratta di energia che secondo il Governo “sarà accessibile a tutti i consumatori, privati, collettivi e professionali attraverso i loro fornitori”. A breve saranno annunciate le modalità d’attuazione della misura che, secondo le stime del ministro dell’economia, costeranno a Edf tra i 7,7 e gli 8,4 miliardi di euro.

Riduzione imposta

Risale allo scorso settembre l’annuncio del primo ministro Jean Castex di “limitare al 4% l’aumento delle tariffe dell’elettricità” per tutti i francesi. Oggi Edf vende energia ai propri concorrenti a un costo di 42 euro al MWh, a fronte di prezzi che sul mercato raggiungono anche i 250 euro. Un divario che ha indotto il Governo a concedere a Edf di alzare il prezzo all’ingrosso a 46,2 euro al MWh per poi alzare la quota di energia calmierata dal 40 al 50% di quella prodotta, secondo le stime della Cgt, il principale sindacato francese.

Per contenere le bollette energetiche in Francia il Governo aveva già ridotto l’imposta sull’energia da 22,5 euro a 50 centesimi al MWh. Quindi, un’impatto negativo di 8 miliardi di euro per le entrate dello Stato. In questo modo è stata assicurata la copertura del 15% degli aumenti dell’elettricità. Ma, insufficiente di fronte all’attesa di un rincaro del 35% stimato per le prossime due settimane.

“Le conseguenze finanziarie per il Gruppo” – ha affermato Edf in una nota – “non possono essere determinate ora in modo preciso”. Edf ha annunciato di “esaminare le misure appropriate per rinforzare la struttura del bilancio e per proteggere gli interessi del Gruppo“.

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