Draghi convocato dal presidente Mattarella al Quirinale

 

 

Roma, 3 Febbraio 2021 – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, a cui aveva affidato il mandato esplorativo, fa un lungo discorso. E, subito dopo, convoca Mario Draghi al Quirinale.

Le motivazioni della decisione

L’unica alternativa valida sarebbe stata mandare gli italiani al voto. Ma in questo momento il Paese non può permetterselo, afferma Mattarella. A Palazzo Chigi c’è bisogno di una squadra che abbia la capacità di assumere decisioni incisive. Che possa prendersi le responsabilità di gestire la fine del blocco dei licenziamenti così come la campagna vaccinale o il rapporto con l’Europa al tavolo del Recovery. E lancia un appello ai vari esponenti politici: «Perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica»

Quando i fondi saranno arrivati bisognerà decidere come spenderli e ci vuole qualcuno che prenda queste decisioni. Le urne non garantirebbero nessuna certezza e creerebbero molti disagi, tra cui l’aumento a dismisura dei contagi.

Le parole di Fico

«Allo stato attuale permangono distanze alla luce delle quali non ho registrato unanime disponibilità per dare vita alla maggioranza». Con queste parole il presidente della Camera Fico riferisce del suo mandato esplorativo al capo dello Stato. E arrivano dopo le mancate intese su nomi e contenuti ai tavoli del programma e per la squadra di Governo. 48 ore è la durata delle consultazioni svoltesi a Montecitorio, ma da dove non si è trovato un accordo.

Italia Viva ha continuato a rialzare la posta in gioco fino alla fine, prima con il Reddito di cittadinanza e il Mes, poi con i ministri della Giustizia e della Scuola. La richiesta del senatore di Rignano è di sostituire Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina, entrambi 5s. Ma il Movimento è irremovibile. Nel mirino anche Arcuri e Parisi, e ad aumentare la tensione c’è il no degli alleati a lasciare la guida del delicato dicastero del Lavoro a Teresa Bellanova. E ancora prima si era registrato il no sempre 5S all’ingresso di Maria Elena Boschi al Governo.

 

 

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