Economia

Contraffazione minaccia il made in Italy

 

 

Roma, 1 Febbraio 2023 –  Il made in Italy è seriamente minacciato dalle contraffazioni delle aziende che copiano quasi alla perfezione i prodotti dei brand di lusso del Belpaese, tanto apprezzati in tutto il Mondo. Dai dati riportati dallo studio sui “Rischi del commercio illecito di prodotti contraffatti per le piccole e medie imprese”, condotto dall’Euipo (Ufficio europeo per la proprietà intellettuale) in collaborazione con l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), l’11% dei sequestri globali che riguardano le merci che violano i diritti delle piccole e medie imprese interessano le produzioni italiane. Terze al Mondo dopo quelle statunitensi e svizzere.

Cina in testa

Stando al documento il Paese da cui provengono la maggior parte dei prodotti contraffatti che violano la proprietà intellettuale delle piccole imprese è la Cina. Questa, come si legge nella nota “Si conferma come la maggiore fonte di prodotti contraffatti e rappresenta l’85% dei sequestri legati alle vendite online e il 51% dei sequestri di vendite offline a livello mondiale”.

I prodotti contraffatti

Nella classifica delle contraffazioni che interessano tutti i prodotti realizzati dalle piccole e medie imprese, in testa troviamo i macchinari elettronici, con il 30% dei sequestri, seguono labbigliamento con il 18%, i prodotti cosmetici e di profumeria con il 10%. Stessa percentuale per i prodotti ludici e giocattoli.

Il rischio maggiore di questi prodotti è la scarsa qualità dei materiali con cui vengono realizzati e spesso possono rappresentare per i consumatori una vera e propria minaccia per la salute e alla sicurezza, anche dei più piccoli. Inoltre le aziende che vedono violata la proprietà intellettuale hanno, secondo il report, il 34% di possibilità di fallire entro cinque anni.

Rischio alto per le Pmi innovative

A essere in pericolo sono in particolar modo le aziende innovative, secondo Christian Archambeau, direttore esecutivo dell’Euipo, «queste imprese, che si spera creeranno i posti di lavoro e la ricchezza del futuro, vedono ridotte le proprie possibilità di sopravvivenza a causa della concorrenza sleale e illegale dei contraffattori e di altri trasgressori delle proprietà intellettuali. È fondamentale garantire un’adeguata applicazione delle norme e aiutare i legittimi operatori europei nella lotta contro questa piaga».

Gianfranco Cannarozzo

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