Bianchini (MIO Italia): «bene Sileri e Prandini su riapertura ristoranti»

«È urgente riaprire ristoranti, bar, pub, pizzerie, anche la sera. Non c’è alcuna evidenza scientifica alla base dello stop all’attività di somministrazione di cibi e bevande dopo le ore 18». Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità, aderente a Federturismo Confindustria.

La battaglia dei ristoratori

La chiusura serale dei locali ha provocato e sta provocando, minuto dopo minuto, il fallimento di decine di migliaia di piccole imprese in tutta Italia, con relative tragedie familiari e il rischio di tensioni sociali. Per questi motivi da ieri l’altro, 1° febbraio, le aziende aderenti a Mio Italia hanno iniziato lo sciopero fiscale a oltranza. Il titolo dell’iniziativa è: Game Over. Non ha bisogno di spiegazioni o commenti. «Invitiamo tutti i colleghi del Paese, non iscritti a Mio Italia, a scioperare con noi», ha sottolineato Paolo Bianchini.

Le parole del viceministro Sileri e del presidente Coldiretti

«Con il progredire della vaccinazione devono riaprire i ristoranti anche la sera, occorre far tornare le persone progressivamente alle proprie attività e a una nuova normalità», ha sostenuto il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. «L’apertura a cena vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie e agriturismi. Per questo è fondamentale consentire ai locali di ristorazione, con servizio al tavolo e in zona gialla, che rispettano i rigidi requisiti previsti, l’apertura fino all’inizio dell’orario di coprifuoco», ha affermato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.

Mio Italia: la chiusura è una batosta per il Pil

«Registriamo con soddisfazione le dichiarazioni del viceministro alla Sanità Pierpaolo Sileri e del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, favorevoli alle riaperture serali dei locali. Si tratta di prese di posizioni autorevoli e importanti, a cui va data la massima attenzione», ha dichiarato Paolo Bianchini. Bene. Secondo uno studio effettuato da MIO Italia, nel 2020 le aziende aderenti al Movimento hanno subito una perdita media del fatturato del 55% rispetto al 2019. Una batosta da 45 miliardi di Pil.

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