Antartide: Cina, Usa e Australia insieme per evacuare ricercatore malato

Bruxelles, 25 Dicembre – La collaborazione tra Stati Uniti, Cina e Australia ha prodotto un risultato eccellente per un ricercatore australiano. Evacuato dalla base in Antartide.

Impresa su migliaia di chilometri

Ci sono voluti cinque giorni, navi, elicotteri e aerei, perché i tre Paesi riuscissero a creare le condizioni giuste per metterlo in salvo sulla via di casa. Non ci sono notizie sulle condizioni di salute dell’uomo ma sembra che non si tratti del Covid.

L’operazione ha coperto un’area di migliaia di chilometri. «Evacuazione medica tra le più impegnative e complesse che io riesca a ricordarmi», ha dichiarato Kim Ellis, direttore della divisione antartica australiana. «L’Antartide unisce davvero le Nazioni per sostenersi a vicenda».

Stazione Davis

L’uomo qualche giorno fa ha lanciato un Sos per un aiuto medico urgente. Da subito sono iniziate le ricerche per l’evacuazione. Molte le difficoltà date dalla posizione del ricercatore che al momento della malattia si trovava alla stazione Davis. Quindi lontano dall’aeroporto e non raggiungibile se non per via aerea.

Primo salvataggio dalla nave rompighiaccio

Per il contenimento del Covid-19 gli australiani non avevano a disposizione veicoli in grado di effettuare il soccorso. Nelle vicinanze della base transitava la nave rompighiaccio cinese Xue Long 2, diretta alla stazione di Zhongshan. Contattati, i cinesi hanno subito schierato gli elicotteri per trasferire una squadra nell’entroterra e costruire una pista di atterraggio. Sarebbe servita agli americani e ai loro velivoli Basler.

Gli Stati Uniti hanno volato per 2.200 chilometri dalla stazione Usa di McMurdo fino all’aerodromo australiano. Hanno prelevato un medico e lo hanno trasportato alla stazione Davis per un primo soccorso al malato. Il ricercatore portato indietro dagli americani e imbarcato su un volo diretto in Australia.

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