In un file audio, ottenuto da Bbc Persia, il condannato a morte aveva negato con forza le accuse. Aveva contestato che contro di lui Teheran non aveva alcuna prova. «Sono stato accusato di aver ottenuto informazioni top secret dal capo del Consiglio di sicurezza nazionale iraniano in cambio di una bottiglia di profumo e una maglietta». Inoltre ha aggiunto di essere stato torturato, drogato e interrogato per più di 10 mesi per estorcergli false confessioni.
Il fratello di Akbari, Mehdi, ha riferito ai media internazionali che Alireza era uno dei consiglieri dei negoziati sul nucleare. Era stato invitato in Iran direttamente dal generale Ali Shamkhan, segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell’Iran. Il Regno Unito aveva moltiplicato gli appelli per salvargli la vita e offerto l’assistenza diplomatica. Ma l’Iran non riconosce la doppia cittadinanza.
Farnesina
“Il Governo italiano condanna con massima fermezza l’orrenda esecuzione di Alireza Akbari. Esprimiamo solidarietà a famiglia e Regno Unito. Chiediamo all’Iran di interrompere questa barbara spirale di violenza contro chi manifesta pacificamente e legittimamente”. Lo scrive la Farnesina, sul profilo Twitter.