Svezia, cade il Governo dopo la sfiducia al primo ministro

 

 

Stoccolma, 21 Giugno 2021 – Un primato, non certo positivo, per la Svezia dove il Parlamento ha votato per la sfiducia del primo ministro. Il socialdemocratico Stefan Löfven ha una settimana di tempo per rassegnare le dimissioni o convocare nuove elezioni.

Le cause della rottura

Il Governo è caduto, ed è la prima volta che accade in Svezia. Le motivazioni sono da ricercarsi nella liberalizzazione dei prezzi degli affitti delle case di nuova costruzione. A proporre la sfiducia il partito nazionalista dei Democratici svedesi e la destra (partito conservatore dei moderati e cristiano-democratici), ai quali si è aggiunto l’ex Partito Comunista.

Löfven, che si era alleato con Liberali e Verdi, e con in più l’appoggio esterno della sinistra, aveva aperto all’idea di seguire da adesso le leggi del mercato per tutte le nuove abitazioni. Un’inversione di tendenza che ha scatenato lo scontro politico. La sfiducia è stata votata da 181 deputati su 349.

Storia politica

Arrivato al potere nel 2014, ha dimostrato negli ultimi anni una grande capacità di sopravvivenza alle crisi politiche. Il suo secondo Governo si era insediato il 21 gennaio 2019 dopo mesi di instabilità seguiti all’inconcludente esito delle elezioni del settembre 2018. Quando il boom dei Democratici Svedesi aveva reso complicato costituire una maggioranza che li escludesse. Il partito socialista di Lovfen è andato al Governo con i Verdi e i Liberali, un esecutivo di minoranza che aveva ricevuto l’appoggio esterno del Partito della Sinistra. Il quale, in seguito, è diventato sempre più insofferente nei confronti delle riforme economiche di stampo liberale varate dall’esecutivo. Il Partito della Sinistra aveva già minacciato in passato di revocare l’appoggio a Löfven in assenza di un cambio di marcia sul fronte economico.

Se il primo ministro, che ha convocato una conferenza stampa, decidesse di dimettersi sarà il presidente del Parlamento ad avviare le trattative per trovare un nuovo premier.

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