Ultima Generazione, liquido nero a piazza Navona

 

 

Roma, 6 Maggio 2023 – Quattro persone legate alla campagna “Non paghiamo il fossile”, promossa da Ultima Generazione, hanno versato carbone vegetale diluito in acqua nella fontana dei Quattro fiumi a piazza Navona per lanciare l’allarme sul futuro nero che attende l’umanità e che si sta già manifestando con siccità e alluvioni sempre più frequenti. All’arrivo delle Forze dell’ordine gli attivisti, che hanno fatto resistenza passiva, allontanati e portati via dagli ufficiali di Polizia intervenuti.

Un altro blitz appena due giorni dopo quello in cui sei attivisti seminudi hanno bloccato via del Tritone.

Anna, una delle attiviste di Ultima Generazione ha dichiarato: «Il nostro futuro è nero come quest’acqua: senza acqua non c’è vita e con l’aumento delle temperature siamo esposti alla siccità, da un lato, e alle alluvioni, dall’altro. Acqua che manca per coltivare il cibo. Acqua che cade tutta insieme distruggendo le case. Ci aspettano anni difficili, ma se non azzeriamo le emissioni subito saranno terribili. Il collasso è già in atto e non possiamo più fermarlo. Ne sono prova gli eventi estremi sempre più frequenti e devastanti, come l’alluvione in Emilia Romagna pochi giorni fa. Per questo chiediamo al Governo di disinvestire immediatamente i miliardi che spende nei combustibili fossili, causa principale di queste tragedie, e utilizzarli per prendere misure urgenti per proteggere italiane e italiani dalle conseguenze di bombe d’acqua, siccità estrema, ondate di calore mortali».

La campagna

La campagna “Non paghiamo il fossile” chiede di interrompere l’erogazione di soldi pubblici alle industrie del fossile e destinarli a interventi di salvaguardia del territorio e delle comunità, e che Governo e Parlamento legiferino con provvedimenti capaci di rendere immediata e sostenibile la transizione ecologica. «Le nostre azioni di disobbedienza civile nonviolenta, con l’esposizione dei nostri corpi vulnerabili come il Pianeta travolto dalla crisi climatica, continueranno finché la nostra richiesta non verrà accolta dal Governo», concludo gli attivisti.

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