Roma, 28 Marzo 2021 – 3 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19 sono in arrivo in Italia tra il 29 marzo e il 4 aprile. Quindi, in una sola settimana il Belpaese ne riceverà più di quante ne siano state consegnate in 45 giorni tra gennaio e febbraio.
Il commissario per l’Emergenza, Francesco Paolo Figliulo dichiara: «Quantitativo importante. Segna l’effettivo cambio di passo nell’immunizzazione degli italiani. Ora bisogna lavorare tutti insieme affinché nessuno resti indietro.
La campagna di vaccinazione di massa in Italia dovrebbe subire una consistente accelerazione. Tante le difficoltà incontrate fino a questo momento: ritardi, mancate consegne da parte delle case farmaceutiche, lo stop and go di Astrazeneca. Ma anche la gestione errata delle Regioni richiamate dal premier Mario Draghi sul rispetto delle indicazioni del Governo sulle categorie prioritarie.
Ad oggi è stata superata la soglia dei 9,2 milioni di dosi somministrate. Vale a dire che il 18,6% dei 51 milioni circa di italiani che possono ricevere il vaccino hanno avuto almeno una dose e 2,9 milioni di persone, il 4,9% della popolazione vaccinabile, è immunizzata. Numeri ancora bassi e lontani da quel 70% che rappresenta il raggiungimento dell’immunità di gregge, ma sono aumentate notevolmente negli ultimi giorni. Infatti le somministrazioni si stanno assestando sulle 250mila al giorno e che, nei piani del governo, dovrebbero raddoppiare entro la metà di aprile.
Figliuolo, lo ha affermato in Calabria e lo ha ribadito in Sicilia, è sicuro che la prossima settimana ne arriveranno circa 3 milioni. Oltre 1 milione di Pfizer, oltre 500mila di Moderna e 1 milione e 300mila di Astrazeneca. Numeri che, se confermati, faranno sì che Pfizer e Moderna avranno rispettato le consegne previste dal piano del ministero della Salute per il primo trimestre, mentre l’azienda anglo svedese avrebbe ancora un ritardo di circa un milione e mezzo di dosi, visto che ne aveva promesse 5.352.250.
La strategia del commissario per il vaccino anti Covid-19 prevede un doppio binario: grandi hub e centri vaccinali nelle città, task force mobili per coprire tutta Italia e raggiungere i paesi più isolati e le zone più impervie. Una copertura “capillare” del territorio in cui saranno fondamentali anche le chiese che la Cei ha già messo a disposizione. Le task force sono già operative in Molise e Basilicata e lo saranno presto in altre Regioni.
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