Attualità

Sicurezza sul lavoro, all’ambasciata francese operai agiscono senza casco protettivo

 

 

Roma, 21 Dicembre 2021 – Il Codacons ha presentato un esposto all’Ispettorato del lavoro, alla Asl, ai Carabinieri e alla sovrintendenza alle Belle Arti sulla sicurezza sul lavoro nei confronti dell’ambasciata francese.

I fatti

Dopo la vicenda che ha coinvolto l’ambasciata di Francia presso la Santa Sede e che ha portato allo sfratto dello scultore Bruno Liberatore dal suo storico studio di Via del Vantaggio a Roma, proprio a seguito di lavori di ristrutturazione durante i quali sono state distrutte opere d’arte del maestro, ora si scopre che alla sede dell’ambasciata (sita in Piazza Farnese a Roma) gli operai lavorerebbero a diversi metri di altezza senza casco di protezione.

“Gli operai lavorerebbero sull’impalcatura, ad altezze non da sottovalutare, senza i necessari dispositivi di protezione individuale, e ciò in palese violazione di quanto prescritto dal combinato disposto dell’art. 77 del D.lgs n. 81/2008“. Scrive il Codacons nell’esposto in cui si allega anche una documentazione fotografica.  “I lavori edili rientrano tra le attività che generalmente comportano la necessità di proteggere il capo e per le quali, quindi, è necessario l’elmetto protettivo. Ciò a prescindere dal fatto che il suo utilizzo sia specificamente contemplato nel documento di valutazione dei rischi di cui all’art. 28, d.lgs. n. 81 del 2008 o dal concreto accertamento degli eventuali sinistri conseguenti alla sua violazione”.

Richiesta di controlli

“Il loro uso è imposto dalla inevitabilità del rischio individuale e non già pertanto dal fatto che il rischio stesso sia o meno previsto dalle disposizioni aziendali in materia di sicurezza sul lavoro. Dunque, ai sensi delle disposizioni citate, il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere a disposizione dei lavoratori i necessari e adeguati DPI“.

Per tali motivi il Codacons ha chiesto di “predisporre tutti i controlli necessari. Al fine  di accertare e verificare se nei fatti esposti possano configurarsi eventuali illeciti amministrativi, civili e penali. In caso affermativo chiede di accertare le connesse responsabilità ed esperire tutte le azioni necessarie. Ivi compresi interventi immediati cautelari a tutela dell’incolumità personale dei lavoratori. Nonché sanzionatori amministrativi e penali nei riguardi dei soggetti responsabili”.

Ginevra Larosa

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