Washington, 22 Marzo 2024 – Gli Usa decidono di dare una scossa per spingere verso la fine delle ostilità su Gaza e oggi presentano all’Onu un piano per il cessate il fuoco. La proposta giunge dopo che a Bruxelles i 27 hanno discusso per la prima volta di difesa, sicurezza ed economia di guerra giungendo unitamente in una richiesta unanime di una pausa umanitaria su Gaza che porti alla fine delle ostilità.
Il piano, caratterizzato da toni volutamente forti, sottolinea “l’imperativo di un cessate il fuoco prolungato e immediato per proteggere i civili (di tutte e due le parti) e permettere la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari essenziali per poter alleviare le sofferenze della popolazione e promuovere la creazione di un futuro Stato palestinese”. Per quanto riguarda gli ostaggi inoltre Washington sostiene fermamente tutti gli sforzi della diplomazia internazionale.
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che in queste ore si trova in Medio Oriente per la sesta missione dall’avvio delle ostilità tra Israele e Palestina per promuoverne la fine, intervistato dalla tv saudita Al Hadath ha spiegato le motivazioni in merito al piano americano per la tregua legato alla liberazione degli ostaggi e si è detto fiducioso, ipotizzando sia «assolutamente possibile».
«Abbiamo lavorato molto duramente con il Qatar, con l’Egitto e con Israele per mettere sul tavolo una proposta forte. L’abbiamo fatto. Hamas non ha accettato. Sono tornati con altre richieste e altre richieste. I negoziatori ci stanno lavorando proprio adesso» ha affermato Blinken. Contrario a un’operazione militare su Rafah che non porterebbe a nulla, supporta invece il «necessario» confronto. Oggi stando ai media locali dovrebbe tenersi in vertice tra Blinken e Netanyahu.
Ieri nel corso del Consiglio Ue l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell dopo aver annunciato le intenzioni di Washington di presentare un nuovo piano per la pace all’Onu, ha dichiarato che sì Israele ha tutto il diritto di difendersi, ma non quello di vendicarsi: «Necessario verificare che quello che sta accadendo a Gaza sia in linea con il diritto internazionale, non possiamo chiudere gli occhi davanti quanto sta succedendo» afferma.
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