Roma, 31 Ottobre 2023 – «C’è un tempo per la pace e uno per la guerra. Israele è pronto a combattere» queste sono le parole del presidente israeliano Benjamin Netanyhau nel corso di una conferenza stampa, in cui lancia accuse contro Hamas, sottolineando che è stata l’organizzazione terroristica a iniziare la guerra «ma Israele la porterà a termine fino alla vittoria». Chiede poi la liberazione degli ostaggi incondizionatamente invocando il supporto di «ogni Paese civile».
Intanto come confermato dall’esercito di Israele ci sono stati nuovi attacchi in Libano contro Hezbollah, vicini a Hamas. “Gli attacchi aerei” scrivono su X, “hanno danneggiato le strutture strategiche degli Hezbollah, postazioni, nascondigli e armi nel territorio del Libano”. Fonti palestinesi invece affermerebbero che in seguito ai nuovi attacchi sulla striscia di Gaza, sono morte circa 50 persone tra cui alcuni bambini.
l’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell rinnova la sua richiesta di una pausa umanitaria come ribadito dal Consiglio europeo, e scrive su X che sia ascoltata la richiesta dell’Ue per una pausa umanitaria che garantisca un accesso agli aiuti senza ostacoli a Gaza. “Le condizioni sul campo stanno peggiorando e la violenza sta aumentando vertiginosamente anche in Cisgiordania” scrive, soffermandosi nuovamente sul diritto di Israele a difendersi, ma nel pieno rispetto del diritto umanitario internazionale.
Uno dei leader di Hamas e capo del consiglio internazionale del movimento islamista a Gaza, Basem Naim, in una intervista, accusa la comunità internazionale di essere responsabile delle stragi commesse contro il popolo palestinese, alla stregua di Israele, la quale agirebbe per conto di Usa, Germania, Francia e Italia.
Parlando del Belpaese poi afferma che «il Governo italiano ha scelto nuovamente la destra, la parte destra della Storia. Un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti nell’aggressione del popolo palestinese».
Giunto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con appuntata sul petto la stella di David con la scritta “Never Again”, l’ambasciatore di Israele all’Onu Gilad Erdan paragona Hamas e i suoi crimini alla crudeltà dei nazisti, affermando che per il gruppo terroristico l’unica soluzione è quella “Finale”.
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