Europa

Mutilazioni genitali femminili: per l’Ue atto di violenza ingiustificabile

 

 

Bruxelles, 6 Febbraio 2021 – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annuncia che quest’anno verranno presentate alcune proposte per prevenire e combattere la violenza contro le ragazze e le donne. Su Twitter scrive: “Le mutilazioni genitali femminili devono finire ovunque nel mondo: sono un atto di violenza crudele e ingiustificabile“.

Strategia dentro e fuori l’Ue

Diritti per l’infanzia in primo piano, quindi, per l’Unione europea. Che è pronta alla prossima strategia in cui formulerà ulteriori raccomandazioni concrete per porre fine efficacemente alla pratica. L’impegno si estende anche all’esterno dell’Ue.

Il Servizio per l’azione esterna dell’Ue riferisce che la mutilazione è una violazione dei diritti umani e della salute. Ma soprattutto dell’integrità e dello sviluppo personale di ragazze e donne, privandole della loro infanzia e escludendole dall’istruzione. La speranza è che questa pratica finisca in una sola generazione dato che molte persone e comunità la stanno abbandonando.

I Paesi con maggior diffusione

Le mutilazioni genitali femminili sono state documentate in 30 Paesi. Principalmente in Africa, così come in Medio Oriente e Asia, e in alcuni gruppi etnici in Sud America. La crescente migrazione ha aumentato il numero di ragazze e donne che vivono al di fuori del loro Paese di origine che hanno subito mutilazioni genitali femminili o che potrebbero essere a rischio di essere sottoposte alla pratica in Europa, Australia e Nord America

Sono oltre 200 milioni le donne e ragazze in tutto il Mondo che abbiano sofferto di mutilazioni genitali. 180 mila sono le ragazze in 13 Paesi europei che rischiano di essere mutilate. Mentre 600 mila donne vivono con le conseguenze di questi atti in Europa.

Vertici europei

In una dichiarazione congiunta, l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, il vicepresidente per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, il commissario dell’Ue per la parità, Helena Dalli, la vicepresidente per la demografia e la democrazia, Dubravka Suica, e il commissario per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, hanno ribadito l’impegno.

“In linea con il piano d’azione dell’Ue sui diritti umani e la democrazia 2020-2024, la strategia sull’uguaglianza di genere 2020-2025 e il piano d’azione sulla parità di genere, ci impegniamo a intensificare le nostre azioni per porre fine alle mutilazioni genitali femminili in Europa e globalmente. Per questo, sosteniamo e collaboriamo con sopravvissuti, famiglie e comunità colpite, esperti e responsabili politici per porre fine alle mutilazioni genitali femminili”.

Ginevra Larosa

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