Attualità

Insistono gli attacchi russi a Severodonetsk

 

 

Roma, 10 Giugno 2022 – Rimane elevata l’intensità dell’offensiva russa nei confronti della città di Severodonetsk. Nel corso della notte sono proseguite senza sosta le attività belliche. In diverse zone nevralgiche, dove si stanno svolgendo i combattimenti più intensi, le difese ucraine sembrano riuscire a tenere le posizioni. Secondo quanto riportato dagli 007 britannici, nell’ultimo aggiornamento che hanno reso noto sulla guerra, “i combattimenti continuano intorno alla città. La Russia ha di nuovo il controllo della maggior parte dell’agglomerato urbano. Ma le sue forze non hanno fatto progressi nei tentativi di circondare l’area più ampia da nord e da sud”.

Il capo dell’Amministrazione militare regionale ucraina, Sergiy Gaidai, ha fatto intendere che l’obiettivo dell’esercito occupante sarebbe quello di arrivare al pieno controllo della Regione di Lugansk entro il 12 giugno. Che coincide con la celebrazione del Giorno della Russia. A proposito dei combattimenti di Severodonetsk e negli insediamenti di Hirske e Popasna, ha affermato: «Severodonetsk regge, ma i russi stanno distruggendo tutto. Il mondo russo è un deserto. Il nemico sta cercando di raggiungere questo obiettivo». Si ricorda che nell’ultima offensiva russa è stato raso al suolo uno dei simboli della città di Severodonetsk, Il Palazzo del Ghiaccio. Al cui interno, da più di cinquant’anni, si ospitavano manifestazioni sportive di vario genere, nonché concerti e spettacoli culturali.

L’ingresso di nuove armi occidentali consentirebbe agli ucraini di capovolgere le sorti del conflitto

In un’intervista rilasciata al quotidiano britannico The Guardian, uno dei maggiori rappresentanti dell’intelligence ucraina, Vadym Skibitsky, ha ribadito l’assoluta indispensabilità degli armamenti occidentali. Senza l’ingresso di nuove armi si riterrebbe irrealizzabile l’ipotesi di respingere, o quanto meno contenere, l’avanzata degli occupanti: «Tutto dipende da quello che l’Occidente ci dà. È una guerra di artiglieria e in questi termini la stiamo perdendo».

I dati esposti da Vadym Skibitsky offrono una rappresentazione impietosa in merito al potenziale bellico dei due schieramenti: «L’Ucraina ha un pezzo di artiglieria ogni 10/15 pezzi di quella russa. I nostri partner occidentali ci hanno dato circa il 10% di quello che hanno. Le nostre forze sono costrette ad utilizzare circa cinquemila colpi di artiglieria al giorno. E abbiamo quasi esaurito tutte le nostre munizioni. Stiamo utilizzando proiettili standard Nato calibro 155. Anche l’Europa ci fornisce proiettili ma di calibro inferiore, che man mano vanno esaurendosi».

Giovanni De Negri

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