Cina avverte Israele: “Azioni andate oltre l’autodifesa”

 

Roma, 15 Ottobre 2023 – “Le azioni di Israele in seguito agli attacchi della scorsa settimana compiuti da Hamas, sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa”. Con queste parole la Cina lancia il suo avvertimenti a Israele, chiedendo che il Governo cessi immediatamente gli attacchi contro la popolazione della Striscia di Gaza, e a entrambe le parti di trovarsi sul tavolo delle trattative per mediare la pace e il cessate il fuoco. A tal proposito Zhai Jun, ex ambasciatore cinese in Francia, si recherà in Medio Oriente per promuovere una iniziativa di pace.

 

 

Iran: “Situazione incontrollabile”

Timori anche dall’Iran, che avvisa Israele che, qualora i crimini di guerra e il genocidio dei palestinesi dovesse continuare, “la situazione diventerebbe incontrollabile con delle pericolose ripercussioni di vasta portata”. La tensione è salita soprattutto poiché la diffusione della notizia che Teheran avrebbe, attraverso l’Onu, avvisato Israele di possibili risposte armate qualora il suo esercito avesse condotto degli attacchi via terra nella Striscia di Gaza.

Netanyahu non cede

Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu intanto non sembra cedere di un passo e rimanendo fermo nella sua posizione, annunciata nel video che fece seguito agli attacchi terroristici di Hamas, fa visita ai soldati radunati lungo il confine. «La seconda fase sta arrivando», afferma il primo ministro. Lungo la costa del Mediterraneo orientale giunge dagli Usa un’altra portaerei oltre quella già presente in loco (la più grande al Mondo) con lo scopo di fungere da deterrente per una eventuale escalation del conflitto israelo-palestinese. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), preoccupata per i malati di Gaza, afferma che “forzarli a evacuare corrisponde a una condanna a morte”.

Iniziata evacuazione a Sderot

Questa mattina a Sderot, città israeliana pesantemente colpita dal comando di Hamas, l’esercito israeliano ha dato inizio allo sgombero. Il sindaco Allon Davidi avverte la popolazione che seppur abbandonare la città non è obbligatorio e che chi vuole può rimanere, questo «non è il momento».