Attualità

Capostazione donna non può lavorare perché diabetica

 

 

Milano, 18 marzo 2022 – Chiara, il nome della ragazza che non poteva fare la capostazione perché affetta da diabete. Si è rivolta al giudice che le ha dato ragione per condotta di natura discriminatoria da parte della rete ferroviaria.

Coinvolta anche l’Inps

Le ferrovie italiane, o meglio Rfi, società per azioni che gestisce le infrastrutture ferroviarie, sono state condannate a ritirare l’atto che dichiarava l’inidoneità della ragazza. A essere punita è anche l’Inps dato che attraverso la sua commissione competente aveva dichiarato l’inidoneità a rifondere 5mila euro alla ricorrente.

Si è così conclusa la causa intrapresa da una persona con diabete fortemente penalizzata nelle sue aspettative lavorative. Assistita legalmente dall’avvocato, anche lui con diabete, Michele Nannei, consigliere nazionale Fand – Associazione italiana diabetici, e dalla collega Tiziana Blengino. La ricorrente, Chiara, è iscritta all’AdGAssociazione diabetici Genova.

Non solo la capostazione

La società non è nuova a simili accadimenti. Infatti, in passato si erano verificate esclusioni dai concorsi di persone con diabete. Quindi il giudice del lavoro di Genova, Margherita Bossi, ha reso giustizia non solo alla ricorrente capostazione Chiara ma anche a tutte le persone discriminate.

Nel caso in questione, l’avvocato Nannei aveva chiesto di «Accertare e dichiarare che la sua cliente è stata vittima di discriminazione in ragione del suo stato di handicap (diabete); disporre e ordinare la rimozione dell’atto discriminatorio, il provvedimento del 3/9/2020 attestante la inidoneità fisica alla mansione di Capostazione; disporre la pubblicazione della sentenza su uno o più quotidiani a tiratura nazionale, condannare Rfi al risarcimento del danno».

Fondamentale è stato il fatto che la ricorrente non neghi di essere affetta da diabete, e sostenga, tuttavia, che le sue condizioni cliniche non sono ostative allo svolgimento delle mansioni di capostazione. L’ordinanza del giudice del lavoro di Genova pone soprattutto l’accento sul fatto che una dirigente di traffico ferroviario o capostazione, anche se indossa un microinfusore di insulina o deve ogni tanto controllarsi la glicemia, di sicuro non è impedita nello svolgimento al meglio del proprio lavoro.

Ginevra Larosa

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