Roma, 22 Luglio 2023 – Ha raggiunto dei livelli critici la tensione tra l’Armenia e l’Azerbaigian che potrebbero entrare nuovamente in guerra. Ad affermalo il primo ministro armeno Nikol Vovayi Pashinyan, il quale denunciando il «genocidio in corso nel Nagorno–Karabakh per mano di Baku» ritiene lo scoppio di un nuovo conflitto «molto probabile» finché non si arriverà a un trattato di pace ratificato da entrambi i Paesi.
Ad aggravare la situazione delicata, i recenti scontri avvenuti lungo il confine, che hanno messo a rischio i colloqui guidati dall’Unione europea. Anche la Russia offre piena disponibilità affinché si possa agevolare il dialogo tra Armenia e Azerbaigian.
La situazione precipita il 13 maggio quando lungo il confine tra i due Paesi, in seguito a uno scontro, ha perso la vita un soldato armeno per mano dell’esercito azero. Questo ha innescato una serie di escalation di tensioni diplomatiche che hanno avuto degli effetti negativi sui tentativi di colloqui di pace condotti dall’Unione europea. Recentemente, ad esempio, le forze azere hanno attaccato mediante droni alcune posizioni armene vicino al villaggio di Kut, nella provincia di Gegharkunik, violando il cessate il fuoco, causando una vittima e due feriti.
Intanto, probabilmente a seguito del recente conflitto che la vede impegnata con l’Ucraina e dei difficili rapporti con l’Occidente, sembra che l’influenza della Russia sui due Paesi sia diminuita notevolmente. Nonostante ciò il ministro degli Esteri Sergej Viktorovič Lavrov si è detto pronto a organizzare un vertice trilaterale tra i ministri degli Esteri dell’Armenia e dell’Azerbaigian a Mosca, per discutere del trattato di pace tra Baku e Yerevan. Proposta accolta con soddisfazione dall’Armenia che per tradizione ha da sempre cercato l’appoggio di Mosca come garante della sicurezza.
La complessità della situazione rende il prossimo vertice tra il primo ministro armeno Nikol Vovayi Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev che si terrà a breve a Bruxelles, un incontro piuttosto arduo da guidare per Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, in particolar modo dopo quanto sostenuto da Pashinian che accusa l’Azerbaigian di voler sabotare i colloqui di pace.
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