Detroit, 14 Febbraio 2023 – È avvenuta intorno alle 20:18 ora locale la sparatoria all’interno della Berkey Hall, nel campus di East Leaning della Michigan State University, a circa 145 km a nordovest di Detroit, che ha provocato il decesso di 3 persone e 5 feriti, trasportati con urgenza all’E.W. Sparrow Hospital di Lansing. Il killer, secondo le ricostruzioni un uomo di colore di bassa statura, con indosso una giacca jeans, un cappello da baseball e delle scarpe rosse, ha colpito alcune aree dell’università a circa un’ora di distanza l’una dall’altra, scatenando il panico tra gli studenti.
L’intervento delle forze dell’ordine
Le forze dell’ordine, allertate prontamente non appena l’uomo ha aperto il fuoco, giunte al campus, hanno invitato gli oltre 50.000 studenti a rimanere nelle proprie abitazioni, di non presentarsi al campus dato che “le attività sono sospese per 48 ore” e hanno costantemente fornito aggiornamenti sulla situazione tramite Twitter dell’“MSU Police and Public Safety” cercando di tranquillizzare i cittadini. Mantenendo inizialmente il riserbo su eventuali vittime o feriti, hanno diramato anche alcuni frame, recuperati dalle telecamere di videosorveglianza, che ritraggono l’assalitore. All’operazione si sono uniti, secondo i media locali, anche alcuni agenti dell’FBI.
La prima vittima
La prima vittima è stata confermata da Emily Guerrant, la portavoce dell’università la quale ha dichiarato che “tutte le attività didattiche, sportive e amministrative sono sospese per almeno 48 ore e gli studenti sono invitati a tenersi lontani”.
«Questa ripetizione del terrore non può continuare» ha dichiarato Jocelyn Benson, segretaria di Stato del Michigan, concludendo che «dobbiamo unirci e fare qualunque cosa sia necessario per proteggere i nostri figli e le nostre comunità dalla violenza delle armi».
Ignote le motivazioni
La caccia all’uomo termina alle 4 del mattino ora italiana. La polizia avrebbe infatti rinvenuto il corpo dell’uomo all’esterno del campus, deceduto per un colpo d’arma da fuoco autoinflittosi. Al momento non si conoscono le motivazioni che hanno portato l’uomo a compiere questo gesto, ma si esclude che fosse uno studente o qualcuno che lavorasse nell’ateneo.