Ucraina, Ue prepara proposta su munizioni

 

 

Bruxelles, 24 Marzo 2023 – L’Ue ha intenzione di avanzare una proposta legislativa per rafforzare «pesantemente» la produzione di munizioni da fornire all’Ucraina, intervenendo su tutta la filiera. A dare l’annuncio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la conferenza finale della prima giornata del Consiglio europeo, tenutosi nella Capitale belga.

«Accolgo con favore l’accordo raggiunto in sede di Consiglio Affari Esteri sull’obiettivo di fornire 1 milione di munizioni all’Ucraina entro i prossimi 12 mesi. Naturalmente, per raggiungere questo obiettivo dobbiamo aumentare in modo massiccio la capacità di produzione di munizioni in Europa», afferma la von der Leyen . «Abbiamo quindi discusso su come procedere il più rapidamente possibile. La Commissione presenterà una proposta legale che consentirà di aumentare la produzione industriale di munizioni. Questo include, ad esempio, la proposta legale necessaria e il sostegno da parte del bilancio dell’Ue. Si tratta di costruire, espandere e riqualificare gli impianti di produzione e di rafforzare l’intera catena di approvvigionamento in modo rapido» conclude.

Il caso dei bambini deportati in Russia

La presidente ha anche affrontato la delicata questione dei bambini ucraini deportati e adottati in Russia, facendo riferimento a uno dei momenti «più bui della nostra storia».

«Deportare i bambini è un crimine di guerra» dichiara. «Oggi sappiamo che 16.200 bambini sono stati deportati. Finora ne sono tornati solo 300. Queste azioni criminali giustificano completamente i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale».

Parole condivise anche dal ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann, che in una intervista al quotidiano Bild, ha affermato che la Germania è pronta ad arrestare Putin qualora dovesse mettere piede sul suolo tedesco.

Medved e i proiettili all’uranio

Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, sostiene che l’utilizzo di munizioni all’uranio impoverito fornite dall’Occidente, “aprirebbe un vaso di Pandora”. «Penso», dichiara ai giornalisti russi,  «che in questo momento sarebbe bello anche per la stessa popolazione, che è rimasta all’interno dello Stato ucraino, chiedersi: “voglio che vengano usate armi del genere?” Dopotutto, aprono il vaso di Pandora. Sono loro che lo fanno, e non viceversa».

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