Ucraina, Borrell: «Difficile fidarsi della Cina se non trova soluzione politica»

 

 

Roma, 14 Aprile 2023 – «Per l’Europa è difficile se non impossibile fidarsi della Cina se questa non si impegna nel trovare una soluzione politica alla crisi ucraina». Queste le parole, pubblicate sul sito dell’Ue, con cui Josep Borrell, alto rappresentante degli Affari Esteri dell’Unione europea, sarebbe intervenuto nella giornata di oggi a Pechino nel corso di un think tank. Visita annullata in quanto risultato positivo al Covid-19.

Berlino chiede l’intervento cinese

Anche la Germania si unisce alla posizione di Borrell e chiede tramite Annalena Baerbock, ministra degli Esteri, che nel corso di una conferenza con Qin Gang, suo omologo cinese, ha chiesto che «Pechino intervenga per chiedere all’aggressore russo di fermare la guerra in Ucraina. Nessun altro Paese ha più influenza della Cina sulla Russia», Conclude la ministra chiedendosi «perché fino ad ora la posizione della Cina non includa una richiesta a Mosca di cessare il fuoco».

Le accuse a Xiaomi

Per Kiev la famosissima azienda cinese Xiaomi, come riportato dall’agenzia per la prevenzione della corruzione e ripreso in un comunicato dal Kyiv Independent, “è sponsor internazionale della guerra”. L’agenzia infatti sostiene che Xiaomi “mentre i russi bombardano le Città pacifiche dell’Ucraina, Xiaomi ha aumentato le forniture alla Federazione russa del 39% nel terzo quadrimestre del 2022 rispetto a quello precedente». Dato che l’ha resa in Russia la società leader nella vendita di smartphone.

Danilov: «Inconcepibile Mosca presieda il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite»

Il segretario alla Sicurezza nazionale e alla Difesa ucraino Oleksii Danilov, ritiene inconcepibile e «incompatibile con qualsiasi logica e giustizia che un Paese aggressore e terrorista che ha ucciso e sta uccidendo bambini presieda il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ponendo l’attenzione sulle recenti atrocità in merito al video della presunta esecuzione di un prigioniero di guerra ucraino.

Anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, sulla vicenda si era espresso giudicando la Russia peggiore dell’Isis, «i terroristi russi devono essere espulsi dall’Ucraina e dall’Onu, ed essere ritenuti responsabili dei loro crimini».

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