Attualità

Ucraina, 21.965 civili tra morti e feriti

 

 

Roma, 13 Marzo 2023 – Il numero confermato di vittime civili della guerra tra la Russia e l’Ucraina, tra morti e feriti, è di 21.965, a dichiararlo è l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Il numero di civili uccisi è di 8.231, mentre quello dei feriti tra la popolazione non militare è di 13.734. Queste, però, sono cifre conservative e includono solo i casi documentati utilizzando la rigorosa metodologia utilizzata dalle Nazioni Unite in situazioni di questo tipo.

L’agenzia, che segue le vittime civili dall’inizio dell’invasione russa, ha indicato che la maggior parte delle vittime (6.372) è registrata nelle aree controllate dal Governo ucraino, dove 11.247 persone sono rimaste ferite negli attacchi. 4.346 le persone (1.859 morti e 2.487 feriti) vittime della guerra nelle Regioni ucraine occupate dai russi. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, marzo 2022 è il mese in cui hanno perso la vita più civili, e da allora la tendenza è in calo. La principale causa di morte è la detonazione di armi esplosive ad ampio raggio, seguita da mine e residuati bellici.

Integrità terra anche a rischio di una guerra lunga

Il 64% degli ucraini ritiene che l’Ucraina debba tentare di riconquistare tutto il suo territorio, compresa la Crimea. Anche a rischio di un minore sostegno da parte dell’Occidente e di una guerra prolungata. Questo secondo un sondaggio condotto a livello nazionale dal Kyiv International Institute of Sociology (KIIS) tra il 22 febbraio e il 6 marzo, riferisce Ukrinform. Il KIIS ha ricordato che, secondo gli ultimi dati dell’Istituto, la maggioranza assoluta degli ucraini – l’87%è contraria a qualsiasi concessione territoriale, contro il 9%. Tuttavia, questa domanda posta in generale sulle “concessioni territoriali”, senza specificare i territori e le possibili proposte di “compromesso”.

Nel sondaggio, agli intervistati sono stati offerti due scenari; uno includeva il sostegno dell’Occidente nel liberare e proteggere tutti i territori, compreso il Donbass, ma esclusa la Crimea. Il secondo prevedeva tentativi di liberare la Crimea con mezzi militari, ma con la consapevolezza che l’Occidente avrebbe potuto ridurre i suoi aiuti all’Ucraina e la guerra avrebbe potuto trascinarsi.

“Con questo approccio, lo spazio per trovare compromessi si allarga e più persone sono pronte ad accettare tali possibilità. Tuttavia, la maggioranza degli intervistati – il 64% – ritiene che l’Ucraina debba cercare di liberare l’intero territorio, compresa la Crimea, anche se c’è il rischio di una diminuzione del sostegno da parte dell’Occidente e il rischio di una guerra più lunga”, ha affermato KIIS.

Ginevra Larosa

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