Tetto al contante di 5000 euro rimosso dal Decreto Aiuti

 

 

Roma 17 novembre 2022 – Tetto al contante di 5.000 euro rimosso dal Decreto Aiuti Quater. Approvato il 10 di novembre e non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale non comprende all’interno della proposta anti rincari l’innalzamento della soglia contante a partire dal 2023. Secondo fonti di Governo “mancano i requisiti d’urgenza previsti dal decreto legge, ma rientrerà nella manovra”.

La norma

Difeso strenuamente dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo aveva annunciato in conferenza stampa come una misura atta ad “allinearsi alla media europea”, e inserito inizialmente nella bozza dell’art.6Misure urgenti in materia di mezzi di pagamento”, non è più presente. La misura che porta da 1.000 a 5.000 il tetto contante aveva destato molte critiche e perplessità soprattutto in tema di evasione fiscale e pagamenti in nero.

Inserita nella Legge Bilancio

A spiegare il perché di tale assenza ci pensa la Lega, la quale spiega che la norma sarà inserita nella Legge di Bilancio che il Consiglio dei ministri discuterà nella giornata di lunedì. La manovra contiene le scelte economiche che il Governo in carica deve perseguire durante l’anno e che il Parlamento deve approvare entro il 31 dicembre.

Solo misure urgenti

I decreti legge, spiegano fonti del Carroccio, devono riguardare esclusivamente misure urgenti e l’innalzamento del tetto contante non rientra in questa categoria e pertanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non avrebbe potuto apporre la propria firma che ne consente la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e, di conseguenza l’entrata in vigore.

Compromesso politico

La manovra vista dal leader leghista Matteo Salvini come un “passo in avanti in coerenza con il programma politico”, è il frutto di un compromesso: Alberto Bagnai, deputato padano, aveva presentato una proposta di legge che alzava il tetto contante a 10.000 euro, scatenando le proteste da parte dell’opposizione. Il pentastellato Giuseppe Conte aveva attaccato la proposta giudicandola «un favore per corrotti ed evasori, un segnale negativo e per l’Italia un grande passo indietro», rivolto ai giovani «a vostra conoscenza c’è qualcuno che gira con 10mila euro in contanti? E se sì, è una persona onesta o una persona che è legata al malaffare. Stanno facendo un favore agli “spalloni”, quelli che vanno Oltralpe a portare i nostri soldi nei forzieri». Il Parlamento ha infine mediato su un tetto contante di 5.000 euro.

BankItalia

La Banca centrale italiana suggerisce che le ripercussioni a seguito dell’innalzamento del tetto contante, potrebbe portare a un’aumento di punti percentuale dell’economia sommersa, come accaduto sotto il Governo Renzi quando innalzò a 3.000 euro il tetto contante.

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