Scuola: nessun piano per le riaperture, Governo immobile

 

 

Roma 11 luglio 2022 – Nonostante la scuola sia finita da poco i dirigenti attendono dal Governo indicazioni in merito alle nuove misure di prevenzione.

Sembrerebbe essere finito nel dimenticatoio il protocollo che ministero e sindacati avrebbero dovuto firmare in merito al distanziamento sociale, impianti di areazione e mascherine. Anche il famoso “contingente Covid” sembra essere destinato a scomparire.

Rassicurazioni da M5s

Dal Movimento 5 Stelle la sottosegretaria Barbara Floridia fa sapere che proprio in queste ore si sta lavorando anche con il premier Mario Draghi per arrivare a un punto fermo in merito all’utilizzo delle mascherine.

A decidere saranno i ministeri della Salute e dell’Istruzione, che recentemente si sono incontrati con alcuni esperti dell’Istituto superiore di sanità per discutere sull’argomento.

Il protocollo di sicurezza

Lo scorso 31 marzo circolava una bozza di protocollo che fece molto discutere poiché lasciava troppa discrezionalità ai dirigenti scolastici e per questo i sindacati si erano fermamente opposti, ma poi di quella bozza non si seppe più nulla.

Un protocollo segnato, fin dall’inizio della pandemia nel 2020, da un susseguirsi di ritardi: prima slittò al 6 di agosto e l’anno seguente al 14.

«Non abbiamo sottoscritto il precedente documento» dichiara il segretario nazionale Flc Cgil Francesco Sinopoli, «e non firmeremo neanche quest’anno in caso non ci siano adeguati sostegni economici per la scuola».

Ricordando però che «per redigere un protocollo servono indicazioni precise e imprescindibili da parte delle autorità sanitarie che valutino opportunatamente il quadro epidemiologico».

Contingente Covid

Questo contingente costituito da docenti e collaboratori scolastici rimasto operativo fino alla chiusura delle scuole, sembra essere destinato a scomparire, o comunque non se ne hanno notizie.

«Non abbiamo notizie» dichiara Ivana Barbacci, segretaria di Cisl Scuola. Si parla di circa ventimila docenti e trentamila tra collaboratori e segreteria, che rischiano di perdere il posto di lavoro.

Per questo i dirigenti scolastici vogliono avere delle risposte chiare. Ciò, prima che inizi il nuovo anno scolastico, per sapere su che numero poter contare e non trovarsi impreparati o avere spiacevoli sorprese a settembre.

Spazi delle strutture

L’assenza di un protocollo ha evidenziato come durante la pandemia gli spazi scolastici siano stati ridestanti e convertiti per accogliere gli studenti. Ma ad oggi non sono state costruite nuove aule e non c’è nessuna modifica al decreto che regola il numero di presenze nelle aule.

Il presidente dell’associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi sostiene che, dato che in Italia ci sono 42 mila scuole, non serve utilizzare i fondi del Pnrr per costruire 212 scuole. «È una goccia nell’oceano».

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