Russia esclude soluzione diplomatica per fermare il conflitto

 

 

Roma, 22 Agosto 2022 – Il rappresentante della Russia presso l’organizzazione delle Nazioni Unite, Gennady Gatilov, ha escluso ogni possibilità che il conflitto in Ucraina possa risolversi a livello diplomatico. In occasione di un’intervista rilasciata al Financial Times ha affermato che, «in questo momento non vedo alcuna possibilità di contatti diplomatici. E più la guerra va avanti, più sarà difficile risolverla diplomaticamente». Nemmeno le autorità governative ucraine, tuttavia, in base a quanto hanno manifestato di recente, sembrano disposte a volersi affidare a una soluzione negoziale per fermare la guerra. Per di più si assiste a un aumento della tensione tra le due Nazioni anche in Crimea.

Secondo quanto espresso da Gatilov, l’opportunità che le due Nazioni si incontrassero in ambito diplomatico ci sarebbe stata soltanto lo scorso aprile. Ma gli Usa e la Nato avrebbero fatto in modo che il Governo ucraino rifiutasse i colloqui e rimanesse fermo nel continuare il conflitto. Il rappresentante diplomatico russo, inoltre, non ha risparmiato delle critiche nei riguardi dell’Onu. In quanto l’istituzione internazionale sarebbe stata coinvolta in un processo di politicizzazione, in grado di «danneggiare l’autorità dell’Onu e delle sue organizzazioni». Questa particolare condizione avrebbe ostacolato il ruolo di mediatore dello stesso Gatilov.

Scambio di accuse tra Russia e Ucraina

Intanto proseguono le indagini per comprendere chi è stato l’autore dell’attentato a Darya Dugina, figlia del filosofo Alexander Dugin, mentore privilegiato di Vladimir Putin. Il Governo russo ha di recente insinuato che a provocare l’atto terroristico sarebbero stati i servizi segreti ucraini. L’operazione, secondo Mosca, sarebbe stata eseguita da una 007 ucraina, Natalya Vovk, di 43 anni. Che, dopo l’attentato, avrebbe raggiunto il territorio estone. Il 23 luglio scorso, in particolare, si sarebbe recata in Russia insieme alla figlia dodicenne, e avrebbe affittato un appartamento proprio nello stesso edificio dove risiedeva la vittima. In seguito, avrebbe anche partecipato ad un festival, all’interno del quale erano presenti Aleksandr Dugin e sua figlia, al fine di conoscerne da vicino i movimenti.

Di contro, Kiev ha escluso ogni tipo di coinvolgimento nella vicenda. Il consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, attraverso la propria pagina Twitter, ha dichiarato che: “la propaganda russa vive nel mondo della fiction: una donna e la figlia di 12 anni sono state ‘incaricate’ di aver fatto saltare in aria l’auto della propagandista Dugina. Sorprendentemente, non hanno trovato sul posto il ‘visto estone’. Le vipere nei servizi speciali russi hanno iniziato una lotta interna”. Le autorità governative ucraine hanno sollevato il sospetto che all’interno dell’intelligence russa vi siano degli elementi dissidenti, che si starebbero contrapponendo al regime putiniano.

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